The Good Place | 53 episodi, IV stagioni, 2016/2020, Usa
di Michael SchurNBC | Netflix
Perché guardare The Good Place? Perché è una serie divertente, dissacrante, rivoluzionaria, sovversiva, capace di far ridere sulle paure ancestrali dell’umanità: la morte e il dopo morte. Perché è una delle commedie più innovative degli ultimi tempi. E perché il finale è un vero colpo di scena, profondo e definitivo. Un finale che non ci si aspetta, ma che rende le quattro stagioni ancora più intense e cariche di messaggi.
Firefly lane (L’estate in cui imparammo a volare) | 10 episodi, I stagione, 2021, Usa
di Maggie Friedman
soggetto di Kristin Hannah (romanzo, 2008 Mondadori)
Quando l’amicizia è così solida e assoluta da superare ogni cosa (o quasi). L’estate in cui imparammo a volare – ma sarebbe molto più bello il titolo originale, Firefly lane, o persino una traduzione più letterale, tipo la rotta delle lucciole – segue il modello narrativo di This is us creando le medesime suggestioni.
BONDiNG | 15 episodi, II stagioni, 2019/2021, Usa
di Rightor Doyle
Bonding come legame, ma anche come pratica del bondage, schiavitù. Una full immersion nel mondo BDSM, acronimo di relazioni in condivisione di fantasie erotiche, ma non solo, basate sul dolore, sul disequilibrio di potere, sull’umiliazione tra due o più partner adulti – ma soprattutto consenzienti – che traggono soddisfazioni e piacere da queste pratiche.
El desorden que dejas (Il caos dopo di te) | 8 episodi, I stagione, 2020, Spagna
di Carlos MonteroVaca Films, Netflix
Un intreccio a due: due donne, due storie, due piani temporali. Un prima, quello di Viruca e un dopo, quello di Raquel, in un’unica classe di liceo in un tranquillo paese in Galizia, le cui atmosfere tanto ricordano Twin Peaks.
Ritorna sullo Stretto per il “battesimo” di un nuovo granello.
SABBIAROSSA, nata dieci anni fa a Reggio Calabria come casa editrice e società di comunicazione strategica, diventata un punto di riferimento nazionale e internazionale e trasferitasi definitivamente a Roma alla fine dello scorso anno, ha appena pubblicato un nuovo libro, che sarà presentato martedì 18 agosto al Pepy’s Beach, sul Lungomare di Reggio Calabria (accanto all’Arena dello Stretto), dalle ore 19.30.
A tenere “a battesimo” vivere di.versi, oltre all’autrice Cetty Costa, al suo secondo libro, parteciperanno con le loro performance Rosanna Palumbo, Lorenzo Praticò e Tiziana Serraino. Musica e parole per raccontare, con la moderazione di Paola Bottero, il senso di un libro che non è un racconto lungo, né un romanzo breve: piuttosto un pamphlet 5.0, che parte da suggestioni psicanalitiche con cui l’autrice tratteggia, a penna e a matita, nove diverse personalità accomunate – come spiega il decimo personaggio – dalla tendenza di ciascuno a sentirsi ora Cappuccetto Rosso ora il lupo.
Che peso hanno i dolori altrui? Se non siamo partecipi allo sconforto di qualcuno, se non lo ascoltiamo, se è solamente un rodere sordo per le nostre orecchie, allora non esiste? Davvero “per tutti il dolore degli altri è dolore a metà”?
Domande importanti, quelle con cui inizia il percorso di vivere di. versi.
La storia antica di ciascun personaggio, che è insieme icona della nostra vita e (re)incarnazione di persone care all’autrice, si intreccia con la storia quotidiana di ciascuno di noi: è una sorta di staffetta, di passaggio del testimone per imparare a dominare le nostre emozioni e a trovare nella nostra autenticità una delle risposte alle tante domande che “volano nel vento”.
Tira fuori il tuo cuore quando scrivi: questo il primo dei 10 consigli di scrittura di Joyce Carol Oates. E di cuore ne ha messo tanto nelle 460 e rotte pagine di Scomparsa (Mondadori, 2016), rendendolo, al di là di alcuni voluti stop narrativi, godibilissimo.
Giovedì 14 Giugno 2018, alle ore 19, alla libreria LiberTÀ di Torre Annunziata (Corso Vittorio Emanuele III, 417) l’incontro con Paola Bottero, autrice di Faceboom – 18 vite incatenate ai tempi dei social (Sabbiarossa Edizioni) – giunto alla seconda edizione dopo cinque ristampe.
Paola Bottero è giornalista, consulente strategica di mkt territoriale e di comunicazione pubblica e di impresa, scrittrice ed editrice. Si dichiara torinese di nascita e calabrese di adozione, vive tra Roma e Reggio Calabria e qualche volta passa anche da Torre Annunziata. Succede dal 2011 quando, insieme ad Alessandro Russo, ha cominciato l’avventura di SABBIAROSSA, casa editrice totalmente indipendente e fucina di nuove strategie di comunicazione. Nel progetto di costruzione dei “granelli di sabbiarossa” ha una parte importante Viviana Viola, archeologa torrese. Conosciuta su Facebook circa dieci anni fa, ora editor di punta e “direttora” di collane. Paola e Viviana hanno vissuto il percorso opposto a quello narrato nella raccolta Faceboom. L’amicizia da social è diventata subito reale. I progetti in comune, partendo dal lavoro di editor, hanno creato un legame che è diventato anche un legame con la città. Ora dopo molti anni i libri di SABBIAROSSA hanno trovato una casa anche qui, nella nuova libreria di Torre Annunziata, LiberTÀ, Libreria & Biobar Erboristeria Asperula.
Il dialogo con Paola Bottero sarà moderato da Roberta Miele, tra le più giovani giornaliste vesuviane e attualmente collaboratrice del Gazzettino Vesuviano. Si partirà dai 18 protagonisti delle “vite incatenate” nella narrativa stringente di Faceboom per esplorare l’attuale mondo in cui social e sociale hanno confini sempre meno nitidi, sempre meno reali.
Si può vivere senza social?
A questa e ad altre domande risponderanno due punti di riferimento del territorio. Innanzi tutto la psicologa Bianca Marra, psicoterapeuta sistemico-relazionale al consultorio di Boscoreale – una scelta convinta di vita lavorativa nelle strutture pubbliche territoriali. E poi Ciro Cascina, “un attore ma anche un’attrice senza contraddizione”, come lui stesso si definisce, che scrive di “Faceboom”: «È un libro sfrontato, coraggioso, maleducato, quasi quasi direi leale. Paola, che già stimavo, è un’autrice che mi mancava».
«Stavolta cerchiamo di non fare come capita troppo spesso, quando tornando a casa veniamo schiacciati dalla quotidianità e dimentichiamo l’orizzonte disegnato insieme».
Con questa speranza i giornalisti e scrittori Paola Bottero e Alessandro Russo hanno lasciato Torino. Volge al termine la 31ma edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino – #SalTo18, che sarà ricordata come quella delle grandi affluenze. Mentre al Lingotto i riflettori si spengono e ciascuno si prepara al rientro, è molto forte la speranza di essere stati testimoni di una ripartenza per una nuova narrazione. Una narrazione in cui leggere diventi, anche in Calabria, un qualcosa di importante da condividere, proteggere e far crescere.
I fondatori di SABBIAROSSA, uno dei 13 editori che hanno animato lo stand della Regione Calabria, non hanno dubbi: «È finito il tempo di “lamentarsi come ipotesi”, per citare il grande Voltarelli».
«Quando ci siamo accorti che il giornalismo, locale e nazionale, non riusciva a superare gli stereotipi negativi» hanno spiegato «e non bastava a ricostruire una narrazione della Calabria aderente alla realtà, abbiamo iniziato a cercare altri mezzi, altri modi.
Da ormai più di dieci anni costruiamo occasioni per far conoscere la nostra regione a giornalisti, registi, premi Oscar, scrittori, intellettuali. Insieme ad una nuova narrazione che portiamo avanti con la nostra casa editrice c’è anche bisogno di far conoscere dal vero le meraviglie di questa nostra terra».
«Il lavoro è lungo, ma pieno di soddisfazioni, che potrebbero essere ancora maggiori se riuscissimo ad avere una vision unitaria ed unita. Noi stiamo continuando a farlo: proprio stamattina abbiamo delineato i passaggi fondamentali di un progetto importante, fatto di sinergie e condivisioni. Speriamo di poterlo ampliare a quanti più attori possibili: intanto agli scrittori incontrati al Salone. E poi alla Regione attraverso il Presidente Irto, da sempre attento ad ogni sollecitazione culturale, e l’assessore Corigliano, che inizia un percorso di (ri)costruzione che è di cucitura e di messa in rete delle immense potenzialità culturali della nostra terra».
Sabbiarossa Edizioni è stata presente al Salone del Libro di Torino con alcuni dei suoi titoli più recenti.
Sabato la scrittrice Paola Bottero ha partecipato alla tavola rotonda dal titolo “la regione degli scrittori per una nuova narrazione della Calabria”. Insieme agli altri scrittori – Carmine Abate, Giuseppe Aloe, Ettore Castagna, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Nicola Fiorita, Mimmo Gangemi, Olimpio Talarico – i rappresentanti istituzionali Irto e Corigliano. Moderazione di Filippo Veltri.
Domenica è stata la volta della presentazione, moderata da Alessandro Russo, del libro Sono un ragazzo di paese di Nino Mallamaci, collana Memorie (foto).
L’Assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano ha presentato stamane, nella Sala Oro della Cittadella, il programma delle attività della Regione Calabria al trentunesimo Salone Internazionale del Libro di Torino, dal 10 al 14 maggio al Lingotto Fiere. Alla conferenza stampa erano presenti anche Salvatore Bullotta, del Dipartimento regionale alla Cultura, tra i coordinatori delle attività in programma al Salone e Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario vibonese, partner della Regione nell’organizzazione dell’evento. “La Regione Calabria – ha detto l’Assessore Corigliano – parteciperà al Salone del Libro con un proprio stand istituzionale all’interno del quale gli editori calabresi, gli autori, gli enti locali, le istituzioni culturali e le scuole potranno esporre i loro libri più significativi e promuovere diverse iniziative culturali. In particolare la Regione dedicherà quest’anno la sua presenza al Lingotto ai grandi pensatori calabresi del passato: Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella, entrati di diritto nella dimensione della classicità, le cui opere contribuiscono a fornire risposte utili e a sciogliere i nodi posti dal Salone in questa edizione: “Un giorno, tutto questo”, un tema che pone interrogativi sul presente e sul futuro del nostro mondo, sulla precarietà che contraddistingue la società attuale e le grandi questioni aperte della contemporaneità”.
“Voglio sottolineare – ha aggiunto l’Assessore Corigliano – che la scelta del Presidente Oliverio nell’ideare quest’anno la nostra partecipazione al Salone di Torino è stata di includere il maggior numero possibile di autori calabresi. Saranno quaranta infatti gli scrittori che aderiranno al Salone e tredici le case editrici. Attraverso la cultura e in particolare la scrittura vorremmo fare emergere una percezione della Calabria del tutto autentica, bella, senza etichette precostituite. La nostra regione è una terra di pensiero e di pensatori che tanto ha offerto e molto ha da offrire al mondo e alla cultura universale. In questo percorso abbiamo già intrapreso una serie di inziative con gli autori calabresi nella Cittadella regionale e altre ne stiamo organizzando nella scuole, mettendo a confronto i giovani col mondo della scrittura contemporanea”.
Durante il Salone particolare attenzione sarà prestata anche alla narrativa calabrese contemporanea, che ampi spazi di interesse sta conquistando negli ultimi anni a livello nazionale e internazionale. Suggestivo il focus in programma il 12 maggio coordinato dal giornalista e scrittore Filippo Veltri: “La regione degli scrittori per una nuova narrazione della Calabria” in cui converseranno Carmine Abate, Giuseppe Aloe, Paola Bottero, Giacchino Criaco, Domenico Dara, Nicola Fiorita, Mimmo Gangemi e Olimpio Talarico. A questa iniziativa sarà presente, oltre all’Assessore Corigliano, anche Miriam Giorgi, autrice calabrese di appena 16 anni, recentemente insignita dal Presidente Mattarella del titolo di Alfiere della Repubblica.
A Torino la Regione sarà partner di due appuntamenti significativi nel cosiddetto Spazio Superfestival, uno con il noto filosofo e sociologo francese Edgar Morin, un’altro con Mario Tozzi e Rosario Chimirri. Importanti infine gli omaggi che la Regione renderà ai grandi scrittori calabresi: Mario La Cava, Saverio Strati e a Luigi Lilio, ideatore del Calendario Gregoriano. Sarà data attenzione inoltre alla narrativa per bambini e al mondo del fumetto. “Gli eventi della Calabria al Salone di Torino – ha aggiunto il direttore del Sistema Bibliotecario vibonese, Gliberto Floriani – saranno trasmessi in diretta sui canali Facebook, Twitter, Instagram e Youtube alla pagina Biblioteche Calabria. Un’esperienza già sperimentata al Bologna Children’s Book Fair con oltre centomila contatti”.
Scarica il programma completo nello stand
della Regione Calabria per #SalTo2018
da Glam Art
Sabato 14 aprile, alle ore 19, GLAM ART IN PRIMOPIANO, Centro Culturale e di Esposizioni artistiche (Trieste – Capo di Piazza Gianni Bartoli, 1) ospita un incontro con Paola Bottero, autrice di “Faceboom – vite incatenate ai tempi dei social” (Sabbiarossa Edizioni), giunto alla seconda edizione dopo cinque ristampe.
Paola Bottero, giornalista esperta di comunicazione pubblica, scrittrice ed editrice, già autrice di cinque libri e coautrice di altri due, è nata a Torino ma vive tra Roma e Reggio Calabria, sperimentando e contaminando i mondi lavorativi e sociali in cui si muove. L’incontro-intervista sarà condotto da Franco Rosso, che anticipa come Faceboom si riveli come uno spaccato della società dell’apparire, che poco spazio lascia a valori e sentimenti. Ben prima della nascita dei social che oggi sembrano dettare il ritmo della società occidentale, Bukowski aveva affermato La gente non ha bisogno d’affetto. Quello di cui ha bisogno è il successo, in una forma o nell’altra. Una frase anticipatrice di una realtà che riconosciamo in questo libro, nel quale attraverso 18 racconti la Bottero fotografa un’Italia sempre diversa e sempre uguale, in cui regna l’assenza d’amore, interpretata da una serie di personaggi con nessuna vita vera, dove la realtà si manifesta come una implosione verso il nulla.
Diciotto vite che si dipanano tra chat e commenti ai ritmi dei social, i cui protagonisti si pretendono assolti da ogni tipo di legame che non sia quello dell’effimero e dove gli altri sono specchi su cui far risaltare le proprie vacue virtù e la propria inconsistente eccezionalità: per poi rimanere soli. Nessuna manifestazione di vita vera, niente oltre l’on line, inseguendo di fatto l’antidoto alla solitudine: il successo immediato, anche solo in forma di like.