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scomparsa | J.C. Oates

scomparsa | J.C. Oates

il muro dei sentimenti

Tira fuori il tuo cuore quando scrivi: questo il primo dei 10 consigli di scrittura di Joyce Carol Oates. E di cuore ne ha messo tanto nelle 460 e rotte pagine di Scomparsa (Mondadori, 2016), rendendolo, al di là di alcuni voluti stop narrativi, godibilissimo.

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Repetita iuvant, avrebbe dovuto inserire nel suo decalogo. Perché Oates, con la sua maestria ricamatrice, riprende molti concetti da più parti, da più angolazioni, da più personaggi. E accumulo dopo accumulo riesce a riprenderli anche in capo alla stessa voce, allo stesso personaggio, che cambia prospettiva e carico emotivo nel prosieguo della trama.

Un libro di colpe, espiazioni e redenzioni, è scomparsa di J.C. Oates. Il pentimento che non c’è, che arriva e cambia tutto, rende evidente e moltiplica amore: questo il tema intorno al quale si sviluppa una trama che di primo acchito sembra riportare a Twin Peacks, ma che man mano che si prosegue nella lettura, e le ombre dei singoli personaggi vengono trasformati in antri oscuri, ricordano Espiazione, e persino Delitto e Castigo.

Alla fine del romanzo rimane Cressida, con i suoi neri e i suoi colori. E quel muro alto, lungo, invalicabile che può essere innalzato tra esseri umani.

Paola Bottero | 26/08/2019
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