La Calabria della buonavita nella rossa Reggio Emilia
Alla Festa nazionale del Pd la presentazione di “senza targa”: il calore dei volontari e della gente venuta a sentire parlare di chi quotidianamente combatte la ‘ndrangheta e lotta per il riscatto della propria terra. Per noi la scoperta di un popolo che ha mantenuto intatto il senso della solidarietà e di antichi valori quanto mai attuali
di Alessandro Russo per scirocconews.it
Da Reggio Calabria a Reggio Emilia, una sorta di “Basilicata coast to coast” dove al posto della Basilicata ci sono i ricordi di vent’anni fa, quando nella rossa terra dei tortellini e della solidarietà ritrovavo la realtà rivelata dai miei sogni politici. Ricordi che fanno capolino quando, un mese e mezzo fa, subito dopo l’uscita di senza targa, Paola Bottero e io siamo contattati dagli organizzatori della Festa nazionale del Pd, cioè la Festa dell’Unità con un nuovo marchio. Vogliono che andiamo a parlare del nostro libro, dei dodici apostoli della buonavita calabrese che si oppongono alla malavita. A differenza di altre richieste rispondiamo subito di sì, senza pensarci più di tanto: c’è la curiosità e un pizzico di nostalgia per l’atmosfera festaiola tipo pane salsiccia e bella ciao.
L’appuntamento è per sabato 1 settembre, nella sala i “Cento passi”, ore 21 e 30. Dall’albergo viene a prenderci in auto un giovane volontario: l’area della festa, il “campovolo”, è lontana circa tre chilometri. Nei vari ingressi altri volontari, altri “compagni”, giovani e anziani, reggono l’organizzazione in modo perfetto. Appena dentro ritrovo l’atmosfera, l’allegria e la passione di tanti anni fa. È moderna, la festa. Ma è anche antica. I ristoranti sfornano tortelli sublimi, il servizio dei “compagni” volontari è impeccabile.
Raffaele Leone, che si occupa di noi e degli altri due ospiti della serata, il vicepresidente della Commissione antimafia Luigi De Sena e il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, ci spiega che il suo circolo del Pd, il secondo di Reggio Emilia, ha mobilitato 150 volontari per far funzionare uno dei nove ristoranti della festa (oltre a decine di punti ristori). I volontari, in tutto, sono migliaia. Commentiamo che ci sono intere aree d’Italia in cui il Pd non riesce a mobilitare 150 persone per assistere a un dibattito politico, altro che servire ai tavoli e lavare i piatti. Qui il Pd è com’era il Pci una volta, come se un miracolo avesse preservato almeno in parte quel grande partito e la sua organizzazione.
Ma qui è stata preservata anche l’essenza di quel grande partito, e ce ne rendiamo conto quando inizia la serata dedicata a “senza targa”. I “compagni” vogliono sapere, la gente seduta vuole ascoltare, anche fuori dalla sala si forma un capannello. Ci spiegano che di ‘ndrangheta, di brillanti operazioni, di piovre che inquinano il mare con il loro inchiostro malato, d’infiltrazioni, di holding del crimine, di picciotti di sgarro e santisti, di narcotraffico e pezzi di economia incancrenita ne hanno sentito parlare e ne parlano in continuazione. Sanno cosa fa la magistratura, cosa fanno le forze dell’ordine: vogliono sapere cosa fa la gente calabrese. E noi proviamo a spiegarglielo.
Il senatore De Sena racconta di imprenditori che resistono e che lo Stato non deve lasciare soli, racconta di quel ragazzino che, alla domanda “cosa vorresti per il tuo paese”, rispose: “vorrei che andasse via la caserma dei carabinieri”. E Paola racconta che proprio per entrare nella testa di quel ragazzino che è stato scritto “senza targa”. Perché la battaglia sul fronte culturale in Calabria è agli antipodi. Perché chi vuole comunicare un messaggio di legalità non si preoccupa di ascoltare il territorio, e allora quel messaggio non lascia seme, inaridisce subito. Perché ci concentriamo sull’inchiostro e non vediamo il mare che è in grado di disperdere quell’inchiostro. “Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”, diceva un grande sacerdote reggino. Pastori giusti, pastori che la gente sappia riconoscere. Mario Congiusta, Liliana Carbone, Patrizia Prestia, Mary Monteleone, Matilde Spadafora Lanzino, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile, Gaetano Pisano, Romano De Grazia, Mamma Africa, Carolina Girasole: pastori che “senza targa” ha voluto raccontare.
E, come nel caso di Carolina Girasole, hanno avuto la possibilità di raccontarsi a Reggio Emilia. Il sindaco ha parlato della sfida e della solitudine di chi, in Calabria, fa del rispetto delle regole la misura della propria azione amministrativa. Rispetto delle regole che diventa uguaglianza dei cittadini, giustizia, possibilità di sviluppo. Rispetto delle regole che diventa anche una sfida alla cosca che impera su quel territorio: restituire alla collettività i beni e i terreni confiscati al clan Arena, è uno dei punti di non ritorno del mandato da sindaco di Carolina Girasole.
Un deputato emiliano, Maino Marchi, spiega come la politica (da quelle parti, certo) si stia attrezzando per evitare che le infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’economia emiliana diventino ancor più pericolose, ora che in ballo c’è la ricostruzione post-terremoto. Alla fine del dibattito si avvicinano tante persone, c’è chi vuole una dedica nel libro e c’è chi vuole continuare a parlare dei calabresi della buonavita. E, soprattutto, ci sono tanti di quei “compagni” dell’altra Reggio, chi cuoco, chi idraulico, chi elettricista, chi avvocato, chi docente universitario, che ci chiedono di venire in Calabria, a sostenere la buonavita, magari organizzando una festa, una manifestazione, magari facendo del volontariato dove serve. “Sindachessa, l’aiutiamo noi a cambiare Isola Capo Rizzuto”, dice uno con i baffoni che serve al carrello dei dolci, mostrandoci “senza targa” stretto in una mano: “qui ci sentiamo tutti calabresi”. Magari si sentissero davvero calabresi tutti quelli che in Calabria ci vivono, penso per un attimo.
Il 20 aprile a Torino con don Ciotti, per non perdere la memoria
Si parla sempre più spesso di mafie. Ma cosa sono, davvero, le mafie? Esistono anche mafie culturali, oltre alle tante forme di criminalità organizzata che negli ultimi anni hanno posto la ’ndrangheta al primo posto assoluto per pervasività e commistione con le istituzioni e la società civile ed economica?
A queste e ad altre domande si cercherà di dare risposte durante la serata organizzata a Torino da sabbiarossa ED, giovane casa editrice nata a Reggio Calabria. L’appuntamento è per le ore 21 di venerdì 20 aprile nel Teatro di San Secondo, via Gioberti 7 bis, ospiti di don Mario Foradini. Il titolo della serata è null’altro che una citazione e una sollecitazione, tratta da e “alla ricerca del tempo perduto” di Proust: «La realtà non si forma che nella memoria».
Spiegano i giovani editori indipendenti di sabbiarossa ED: «Tutto è stato detto e scritto sulla memoria, “un presente che non smette mai di passare”, per dirla con Octavio Paz. Un presente che a volte non vogliamo vedere, che cerchiamo di negare perché dimenticare è più facile che ricordare. Però, tanto per citare ancora il diplomatico e scrittore messicano, “la memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda”. Oggi è sempre più difficile ricordare, e quasi impossibile trovare spazi per la memoria che esulino dai Diktat commerciali di una società dei consumi che ci ha consumato e si sta consumando. Esistono alcune isole cui dobbiamo guardare con speranza e voglia di fare, ancora. Una, la più grande e luminosa, è Libera, che ha creato un terreno solido e sano in cui si coltivano memoria e consapevolezza, soprattutto per le giovani generazioni. Ma ce ne sono molte altre. Quando, pochi mesi fa, abbiamo deciso di lasciare le scelte facili per intraprendere la strada tortuosa di un mercato senza spazi, in totale controtendenza, non pensavamo di poter avere in così breve tempo tante soddisfazioni. Stiamo lavorando per creare spazi nuovi e liberi. Spazi della memoria, in cui possa formarsi una realtà diversa da quella in cui abbiamo vissuto finora, e che non ci piace. Raccontare ciò che succede, ciò che è successo, può servire per evitare che succeda ancora. Questo stiamo facendo. Questo vogliamo continuare a fare».
Il giornalista Alessandro Russo modererà gli interventi di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, Luigi De Sena, senatore Pd già vicecapo della Polizia e Prefetto di Reggio Calabria, Carla Osella, presidente AIZO, Caterina Luciano, artista, Marcella Reni, notaio, scrittrice e direttore di RnS, Paola Bottero, giornalista e scrittrice.
La serata sarà impreziosita dalle musiche e dalle composizioni di Giovanni e Alice Acciardi, nonché dalle letture di Marita Verga, tratte dal romanzo bianco come la vaniglia, storia di vita di un ragazzo diciottenne ucciso dalla ’ndrangheta, e da tra le mura dell’anima, diario dell’esperienza Sicomoro nel carcere di Opera.
Tra i tantissimi eventi che si susseguiranno fino a domenica 11 dicembre 2011 durante la decima edizione della Fiera della piccola e media editoria, «più libri più liberi» di Roma c’è anche quello della casa editrice reggina SABBIAROSSA, previsto per venerdì 9, alle 16:30, nel salone Di Liegro di Palazzo Valentini, la prestigiosa sede della Provincia di Roma di via IV Novembre, adiacente alla centralissima piazza Venezia.
Il giornalista Alessandro Russo modererà gli interventi di relatori di altissimo livello.
Come Adele Cambria, scrittrice e giornalista, Franco Scaglia, Presidente di Rai Cinema e del Teatro Stabile di Roma, oltre che giornalista e scrittore. Santo Versace, deputato Api e imprenditore, Luigi De Sena, senatore Pd già vicecapo della Polizia e Prefetto di Reggio Calabria, Mimmo Talarico, consigliere regionale Idv della Calabria e Piero Cucunato, Presidente della Commissione Riforme Istituzionali della Provincia di Roma.
L’incontro si svilupperà sul tema scelto dalla casa editrice su una frase di Proust: «La realtà non si forma che nella memoria», e prevede, tra il resto, l’importante testimonianza di Nicoletta Inzitari, familiare di una vittima innocente della ’ndrangheta, il fratello Francesco.
Seguirà la presentazione, attraverso gli autori delle prime due uscite, delle collane “ammiraglie”: STORIE, con il romanzo bianco come la vaniglia di Paola Bottero, e RIFLESSIONI, con il diario di un’esperienza tra le mura dell’anima di Marcella Reni e Carlo Paris. Appuntamento a Palazzo Valentini.