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Torino e don Ciotti

Il 20 aprile a Torino con don Ciotti, per non perdere la memoria

Si parla sempre più spesso di mafie. Ma cosa sono, davvero, le mafie? Esistono anche mafie culturali, oltre alle tante forme di criminalità organizzata che negli ultimi anni hanno posto la ’ndrangheta al primo posto assoluto per pervasività e commistione con le istituzioni e la società civile ed economica?

A queste e ad altre domande si cercherà di dare risposte durante la serata organizzata a Torino da sabbiarossa ED, giovane casa editrice nata a Reggio Calabria. L’appuntamento è per le ore 21 di venerdì 20 aprile nel Teatro di San Secondo, via Gioberti 7 bis, ospiti di don Mario Foradini. Il titolo della serata è null’altro che una citazione e una sollecitazione, tratta da e “alla ricerca del tempo perduto” di Proust: «La realtà non si forma che nella memoria».

Spiegano i giovani editori indipendenti di sabbiarossa ED: «Tutto è stato detto e scritto sulla memoria, “un presente che non smette mai di passare”, per dirla con Octavio Paz. Un presente che a volte non vogliamo vedere, che cerchiamo di negare perché dimenticare è più facile che ricordare. Però, tanto per citare ancora il diplomatico e scrittore messicano, “la memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda”. Oggi è sempre più difficile ricordare, e quasi impossibile trovare spazi per la memoria che esulino dai Diktat commerciali di una società dei consumi che ci ha consumato e si sta consumando. Esistono alcune isole cui dobbiamo guardare con speranza e voglia di fare, ancora. Una, la più grande e luminosa, è Libera, che ha creato un terreno solido e sano in cui si coltivano memoria e consapevolezza, soprattutto per le giovani generazioni. Ma ce ne sono molte altre. Quando, pochi mesi fa, abbiamo deciso di lasciare le scelte facili per intraprendere la strada tortuosa di un mercato senza spazi, in totale controtendenza, non pensavamo di poter avere in così breve tempo tante soddisfazioni. Stiamo lavorando per creare spazi nuovi e liberi. Spazi della memoria, in cui possa formarsi una realtà diversa da quella in cui abbiamo vissuto finora, e che non ci piace. Raccontare ciò che succede, ciò che è successo, può servire per evitare che succeda ancora. Questo stiamo facendo. Questo vogliamo continuare a fare».

Il giornalista Alessandro Russo modererà gli interventi di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, Luigi De Sena, senatore Pd già vicecapo della Polizia e Prefetto di Reggio Calabria, Carla Osella, presidente AIZO, Caterina Luciano, artista, Marcella Reni, notaio, scrittrice e direttore di RnS, Paola Bottero, giornalista e scrittrice.

La serata sarà impreziosita dalle musiche e dalle composizioni di Giovanni e Alice Acciardi, nonché dalle letture di Marita Verga, tratte dal romanzo bianco come la vaniglia, storia di vita di un ragazzo diciottenne ucciso dalla ’ndrangheta, e da tra le mura dell’anima, diario dell’esperienza Sicomoro nel carcere di Opera.

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Si racconta che all’angolo di una via ci fosse un cieco che appeso al collo aveva un cartello con la scritta: “Cieco dalla nascita”. Riceveva poche elemosine. Passò di lì un pubblicitario che gli modificò il cartello. Poiché le offerte fioccavano, il cieco, quando lo incontrò nuovamente, volle sapere cosa avesse scritto.
“Il messaggio è lo stesso, ho solo cambiato la strategia di comunicazione” gli rispose il copywriter. “E cosa hai scritto?” domandò il cieco, curioso. “È il primo giorno di primavera e non posso vederlo”.

Jacques Seguelà

Le persone non comprano prodotti e servizi, ma relazioni, storie e magia.

Seth Godin

Una delle più grandi scoperte che un uomo può fare, una delle sue più grandi sorprese, è scoprire che può fare ciò che aveva paura di non poter fare.

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La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima.

Henri Bergson