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il Pogrom a Torino

È passato poco più di un anno da quando, a fine 2011, la bugia di una ragazza, che aveva raccontato di essere stata violentata da due Rom, è diventata la scusa per trasformare la Continassa di Torino in un vero e proprio Pogrom.

TRACCE sul porto

Sarà disponibile da domani all’associazione SNaP di Reggio Calabria, nei prossimi giorni in tutte le librerie calabresi, la seconda uscita della collana TRACCE di sabbiarossa ED, il porto senza Gioia, di Aldo Libri. Affidata come sempre a Caterina Luciano la realizzazione dell’immagine di copertina, che per la collana TRACCE è realizzata con un diorama originale. Il libro sarà presentato venerdì 21 dicembre alle 17:30, in anteprima, proprio dall’associazione SNaP, di cui l’autore è Presidente, in via Reggio Campi 121.

T2-gioia-coverwebCome si legge nel blog dedicato, il porto senza Gioia è «un viaggio in un’area dalle alte potenzialità e dalle altissime contraddizioni. Il diario di un sindacalista impegnato nella Piana di Gioia Tauro, territorio in cui le speranze di sviluppo legate a uno dei porti più importanti del mondo s’infrangono contro quel muro, a volte invalicabile, fatto di promesse mancate, ‘ndrangheta, malapolitica, clientele, ottusità e spreco delle risorse pubbliche. Dalla primavera dei sindaci antimafia all’arrivo dei grandi operatori mondiali del transhipment, il porto senza Gioia ripercorre anni formidabili e terribili, in cui figure straordinarie e personaggi meschini si sono confrontati su un campo dove le regole, spesso, sono state truccate per interesse o per miopia di chi avrebbe dovuto farle rispettare. Un racconto senza sconti, con nomi e cognomi, fatti e ricordi. Ma anche il racconto di una straordinaria ricchezza civile che, forse più ancora del porto, potrà offrire un futuro diverso a questa sfortunata fetta di Calabria».

È appassionato, Aldo Libri, quando parla del “suo” porto, il porto di Gioia Tauro. Appassionato e incapace di fare sconti: “Da qualche tempo sono ritornato a parlare di Gioia Tauro. Non lo avevo fatto per lungo tempo per una prassi che ho sempre adottato. Gli ex si devono astrarre dalle discussioni sulle loro precedenti esperienze. Almeno per un po’. […] Vi avverto tutti: non scherzate con il porto. Ve l’ho detto: quel porto è mio e non potete condannarlo a morte. E non potete condannare la Calabria alla cancellazione di qualsiasi speranza verso il futuro. Senza il porto, o con un porto fortemente ridimensionato, cosa diventerebbe quell’area? La risposta è semplice, perché è già data dai fatti”.

Arriva nelle ultime pagine del libro, la sua dichiarazione di amore e di guerra per quello che sarebbe potuto essere il più grande hub del Mediterraneo. Arriva dopo i nomi, i cognomi, i fatti e i misfatti che incalzano veloci il racconto di quel che è stato fatto e non fatto. Di ciò che si poteva e si doveva fare. Attraverso la storia del porto, il libro racconta la storia di una sconfitta. Quella della Calabria.

Il porto senza Gioia, che fin dal titolo sottolinea la resa di un’intera classe dirigenziale nei confronti delle potenzialità dell’hub del Mediterraneo, è destinato a far discutere a lungo. Fin dall’incipit: “Io sono quello che guardava il traffico del porto dalla collinetta dell’area industriale commuovendosi come un coglione. Le navi container in passaggio dallo Stretto erano mie, il risultato del mio lavoro, della mia pazienza, della mia ulcera. Cose private, insomma. Io sono quello che vede ammosciarsi il sogno e s’incazza come una bestia”.

Un nuovo titolo che occupa lo spazio creato da sabbiarossa ED, spazio indipendente per lottare contro ogni forma di indifferenza, per raccontare e continuare a porsi domande.

TRACCE sul Pogrom

È in distribuzione da oggi la prima uscita della collana TRACCE. Scritto a quattro mani da Carla Osella e Mara Francese, il Pogrom della Continassa è il frutto di un lavoro intenso, durato un anno: partito dal rogo dell’11 dicembre 2011, arriva a fine novembre 2012.

T11Il libro, dopo alcuni scritti autografi raccolti al campo della Continassa, parte con il racconto puntuale non solo di quanto è successo nel campo Rom ai margini di Torino, ma anche di tutte le reazioni conseguenti alla denuncia della ragazza che diede fuoco, pur inconsapevolmente, ai roghi dell’intolleranza. Dal fatto di cronaca di Sandra, studentessa sedicenne torinese che mentì per alcuni giorni, dicendo di essere stata violentata da due zingari, per poi confessare che si era inventata tutto perché non voleva rivelare di aver avuto un rapporto sessuale consenziente, si passa attraverso tutti gli stereotipi di una città che non ha voluto e non vuole accettare le differenze.

Il Pogrom è là fuori, alla Continassa, ma è anche dentro ciascuno di noi. È fatto dei luoghi comuni con cui licenziamo facilmente ogni avvenimento, ogni notizia, preferendo non approfondire mai. Il libro contiene anche una parte relativa al monitoraggio interno ad alcune scuole di Torino, nato per comprendere la reale percezione dei bambini nei confronti dei Rom. Da fine dicembre sarà disponibile sul circuito nazionale.

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