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che ne sappiamo della Gen Z?

La vita si muove piuttosto velocemente.
Se non ti fermi e ti guardi intorno
una volta ogni tanto, potresti perderla.

Puoi anche perderla, o almeno perdere le relazioni, diceva Ferris Bueller: succede se sei incollato allo smartphone tutto il giorno. Sarà questa la ragione per cui i nuovi software di alcuni smartphone hanno iniziato a calcolare quanto si sta ogni giorno on line?

E chi sta più di tutti gli altri sui social? Sappiamo che i millennial (o anche Generazione Y, nati fra il 1981 e il 1995) costituiscono la generazione più ampia: sono 2.3 miliardi. Ma gli addicted, quelli che peraltro in questo periodo sono i più interessanti per il loro potere di acquisto, sono da pescare nella Generazione Z: sono i nati dopo il 1995 (qualcuno li chiama centennial). Hanno bisogni diversi dalle generazioni precedenti: sono interessati ai beni materiali, preoccupati dal futuro e sfiduciati dalle multinazionali. Per parlare di solitudini, appunto.

Quasi ovvio ciò che è stato misurato da una ricerca che parte dalla Loneliness Scale, la scala della solitudine dell’UCLA. Una scala che tiene conto dell’isolamento sociale e del senso di solitudine percepito dagli individui: su un range che va dai 20 agli 80 punti, a partire dai 43 punti la condizione di isolamento è da considerarsi preoccupante. La Gen Z ha fatto registrare il risultato peggiore (48.3 punti) rivelandosi la più sola, al contrario di ogni previsione: la Gen Z è più sola dei senior, gli anziani, e dei baby boomer “millenial” (fermi a soli 42.4 punti).

Nonostante la giovane età, la Gen Z ha una forte influenza sulle decisioni di acquisto, guarda al denaro come simbolo di successo (lo farebbe almeno il 60% di giovanissimi e teenager, contro il 44% dei millennial) ed è attratta da beni materiali tradizionali, come auto e immobili. Ed è, soprattutto, social: è la più digitale mai esistita finora. Il 97% degli appartenenti alla Gen Z possiede uno smartphone, che per 7 utenti su 10 rappresenta il mezzo più utilizzato per collegarsi a Internet. Infine sono abituati a guardare la TV online e a utilizzare servizi per lo streaming di contenuti audiovisivi come Netflix o Spotify. Ovviamente la Gen Z risulta la generazione più affezionata ai social: una media di 2 ore e 43 minuti al giorno, primo su tutti i social Youtube, seguito da Facebook, Instagram e Twitter (Snapchat ha guadagnato mercato negli anni, ma ormai si sta spegnendo).

Soli, asociali, ma molto social: ecco la fotografia reale degli adulti di domani.

Continuiamo a cercare

Casa editrice o consulenti strategici di comunicazione, mkt e (social) media? Siamo l’una e l’altra cosa insieme, in progress continuo, con una vision assoluta e chiarissima: quella di continuare a cercare di comprendere e di essere compresi.Arriva con una domanda da non ci resta che piangere, ai limiti della schizofrenia bipolare, il bilancio di questi primi sei anni di ideazione, raccolta e produzione di granelli partendo dalla punta dello Stretto. Continuiamo ad avere la stessa montaliana risposta di allora: “codesto solo possiamo dirti: ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. Siamo cresciuti, abbiamo arricchito il range: non eravamo – non siamo e non saremo – tipografi, non siamo editori a pagamento, non siamo allestitori, non siamo operatori video, né registi, né fotografi. Non siamo pubblicitari, non siamo grafici. Forse potremmo essere comunicatori strategici creativi. Forse potremmo essere lettori convinti di dover costruire ancora spazi liberi e indipendenti. Forse.

Come i migliori calzolai, ultimamente siamo andati in giro con le suole bucate: abbiamo seguito aziende, prodotti, istituzioni, abbiamo ideato e realizzato eventi e rassegne, abbiamo pubblicato libri, partecipato a fiere e premi. Ma sempre a testa bassa, sempre senza raccontare ciò che abbiamo fatto: abbiamo preferito continuare a raccogliere i risultati, misurare l’efficacia del nostro lavoro e del nostro modo di farlo. Continueremo così. Ma qualche anticipazione sul prosieguo la vogliamo fare.

Intanto la casa editrice. Abbiamo deciso di operare un piccolo restyling, partendo dal logo e da alcune scelte editoriali. Prestissimo i risultati saranno nelle librerie con i nuovi titoli a cui stiamo lavorando. Nel frattempo stiamo mandando in ristampa, tanto per non perdere il vizio, alcuni dei nostri titoli.
Poi l’area strategica di mkt e comunicazione. E media, in tutte le sue accezioni, partendo dai (o arrivando ai?) social. Ci siamo espansi moltissimo, e con sempre maggiori soddisfazioni. I risultati sono quotidiani: con un po’ di attenzione sarà facilissimo trovarci in settori molto differenti tra loro, ma tutti caratterizzati da un comune denominatore valoriale. Perché lavorare è importante. Ma per lavorare bene bisogna condividere il medesimo orizzonte.

eventi sotto l’albero

dicembre 2016 | Reggio Calabria | 

Metti un Natale, quello 2016. Metti una città, Reggio Calabria. Metti una piazza, piazza Duomo. Metti un Comitato, Corso Sud, che decide di creare i mercatini natalizi. E un’azienda, Fattoria della Piana, che decide di regalare alla città un simbolo di gioia per le festività natalizie.

Tanti incroci, quelli nella piazza centrale di Reggio Calabria. Abbiamo identificato un albero di luci e la struttura per mettere in sinergia tutti gli attori, Comune compreso. E tanti artisti grazie ai quali abbiamo organizzato gli eventi che hanno reso ancora più collettivo e sinergico lo stare insieme.
L’idea di partenza è stata molto chiara. la solita: declinare le positività della Calabria, come sintetizzato nel claim di Fattoria: “la Calabria buona si muove”. Si muove perché ha deciso di smetterla di piangersi addosso. Si muove perché è buona, e non solo da gustare: è buona da vivere, da condividere. Si è mosso il mondo intorno ad un albero aperto, da condividere fino a 360 gradi. Si sono mossi cittadini e turisti, aziende e artisti. Con un calendario ricco e capace di abbracciare tutti i target della Calabria buona.

albero-capodanno-rcScelte eterogenee, per soddisfare tutti i palati e tutti i gusti. 30mila visitatori hanno incrociato la nostra voglia di condividere, animando la città dello Stretto nel migliore possibile dei modi. Questi gli appuntamenti:

  • le ciaramedde | 11/12/16 | in collaborazione con l’Associazione Zampognari di Cardeto e l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte | Non è Natale senza zampognari: il primo evento non poteva che aprire con i suoni antichi delle zampogne
  • Kassoumaye 2 | 16/12/16 | pace in senegalese, ritmi e balli sotto l’albero: le percussioni di Ousmane Bodian e del suo gruppo hanno movimentato la piazza per oltre due ore. E anche il freddo è diventato un ricordo, per condividere insieme la Giornata Internazionale dei Migranti
  • Claps e Hen Dance Center | 22/12/16 | gospel, swing e jazz, con una scelta di brani ricchi di emozioni. Come quelle dei balletti del gruppo arrivato al secondo posto mondiale, che proprio il 22 ha ricevuto la targa dal sindaco Giuseppe Falcomatà
  • brindisi al 2017 | 01/01/17 | iniziare l’anno nuovo incrociandoci sotto l’albero: è nata così l’organizzazione del Capodanno in piazza: all’una e trenta il brindisi, poi la musica dei dj Filippo e Massimo Lopresti in sinergia con il Mia Mamma Mia.

L’albero è rimasto in piazza Duomo dal 6 dicembre al 6 gennaio 2017. Ma continua ad illuminare il percorso di Fattoria della Piana: con il concorso “un selfie ti porta in Fattoria” abbiamo raccolto sulla pagina Facebook di Fattoria tantissimi scatti che sono andati in votazione tramite i like, e che hanno portato 5 concorrenti a vincere 22 pasti nella Masseria di Candidoni (Rc). La Calabria buona continua a muoversi. E a gustare il buono e il bello di questo nostro territorio.

- alcuni momenti sotto l'albero 
- i vincitori del concorso fotografico 
- un selfie ti porta in Fattoria 
- i video di alcuni eventi 

comunicare per necessità

Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro.

Brushstroke, 1965 [Roy Lichtenstein]

Brushstroke, 1965 [Roy Lichtenstein]

È riassumibile nel primo dei 5 assiomi della comunicazione il senso che – prendendo vita dal pensiero di Paul Watzlavick e dalle prime teorizzazioni della scuola di Palo Alto, negli anni Sessanta – sabbiarossa esplora e rielabora in questa follia globalizzata che è il mondo odierno, mettendo a punto e a disposizione un nuovo modo di intendere l’area vasta delle strategie di Communication, Media, Mkt, RP, Event.

Prima, durante e poi c’è la produzione di granelli di sabbiarossa.
Siamo nati in piena crisi del mondo dell’editoria. La nostra scommessa è stata quella, una volta avviata e consolidata la nostra realtà editoriale, di non cedere all’editoria a pagamento e dare vita ad un settore nuovo, ormai prevalente, e strategico. Abbiamo fatto diventare impresa le nostre expertise e skill nel campo della comunicazione, del giornalismo, del marketing, delle rp, dell’organizzazione eventi, dell’uso dei mass media.

I nostri risultati sono il successo dei nostri commitenti, il nostro portfolio, la nostra benzina e il nostro motore.

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