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Archivio dei tag don Pino Demasi

le IMPRONTE che lasciano il segno

L’ombra di un uomo che spara. Dalla parte opposta la figura immacolata di S. Michele Arcangelo, che blocca il proiettile con la sua lancia. È questa la sintesi dell’acrilico su tela di Caterina Luciano, dal titolo “Luce/Buio”, opera originale realizzata per la cover della nuova uscita nella collana IMPRONTE di sabbiarossa ED: la ’ndrangheta davanti all’altare, di Romina Arena, Paola Bottero, Francesca Chirico, Cristina Riso, Alessandro Russo con i contributi di Giuseppe Creazzo, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza, don Ennio Stamile.

Le sinergie tra due realtà del territorio, sabbiarossa EDIZIONI e archivio Stop’ndrangheta, sono  nate a settembre 2012 con l’organizzazione del convegno di Reggio Calabria dal titolo, appunto, “la ’ndrangheta davanti all’altare”. Partendo dalle testimonianze di tre dei 12 apostoli di senza targa, il viaggio nella buonavita di Calabria scritto da Paola Bottero e Alessandro Russo, e dal dossier di Francesca Chirico sui precetti di don Italo Calabrò, aiutato dalla testimonianza diretta del Procuratore di Palmi, il dibattito, intenso e partecipatissimo, ha rotto gli schemi dei non detti in giorni simbolo: quelli dei festeggiamenti della Madonna della Consolazione.

È nata dopo quella serata l’idea di andare oltre, di raccogliere materiale per arrivare a un’analisi su tutto ciò che ha messo in dubbio – e continua a mettere in dubbio – la verità su cui si è snodata la serata: “Nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”. Cosa succede quando i confini tra Chiesa e ’ndrangheta diventano così labili da mescolarsi e confondersi? Cosa succede se accanto alla Chiesa che resiste c’è un’altra Chiesa, che si volta dall’altra parte? Parte da queste domande il percorso articolato che gli autori hanno declinato nel libro, inserendo nei dieci comandamenti i troppi esempi in cui la ’ndrangheta si è presentata davanti all’altare, e nessuno l’ha cacciata.

Il primo libro che raccoglie tutti i fatti, dunque. Il primo libro su cosa dovrebbe essere e cosa troppo spesso diventa la Chiesa. Il primo libro che si fa domande “sacre”. Il primo libro che trova risposte. Meno sacre.

Un percorso intenso e complessivo che parte dal bisogno della ’ndrangheta di trovare sponde religiose ed esamina, in modo completo, dove, come e quando le ha trovate. Dalla storia dell’uomo mitra alla benedizione papale a due sposi dei clan, dall’Affruntata al ribaltamento del senso dell’onore, dall’obbligo alla fedeltà ai confessionali, dalle tonache che nascondono pistole a quelle che non rispettano il voto di castità. Ma il libro offre anche il “contraltare”, analizzando dove, come e quando dietro all’altare ci sono no secchi e definitivi. L’esempio di don Italo Calabrò è il primo, ma tanti altri ne sono seguiti. Sono quelli che restituiscono un senso e una speranza al valore alto di coraggio e di fede. Li troverete nelle luci che cercano di offuscare le ombre raccontate all’interno del libro.

La presentazione ufficiale della novità la ’ndrangheta davanti all’altare sarà all’interno del contest Tabularasa, domenica 14 luglio alle 21 (piazza Italia, Reggio Calabria) con la contaminazione rapping&playing book di Mad Simon e Enzo de Liguoro.

Catanzaro senza targa

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SEL “senza targa”: il nuovo appuntamento a Catanzaro nell’ambito del ciclo di iniziative culturali cittadine

giovedì 9 maggio alle 18 “senza targa” – Sala concerti, Comune

A vent’anni esatti dal grido di dolore pubblico pronunciato nella Valle dei Templi di Agrigento da papa Giovanni Paolo II, molta strada deve ancora essere fatta nella lotta contro la criminalità organizzata. Parlandone, innanzitutto. Ponendosi domande, cercando insieme risposte. «Mafiosi pentitevi, verrà il giorno del Giudizio di Dio» tuonava Wojtyla il 9 maggio del 1993. Oggi le sue parole risuonano con una rinnovata forza: leggere come la ’ndrangheta sia riuscita a penetrare anche in alcune maglie lente della Chiesa rende ancora più urgente decidere da che parte stare.

locandina R2 CzNon è un caso che la presentazione senza targa – per non morire la seconda volta di ‘ndrangheta di P. Bottero e A. Russo, collana RIFLESSIONI per sabbiarossaED, organizzata dal circolo catanzarese di Sel nell’ambito del ciclo di iniziative culturali in corso, capiti proprio in una ricorrenza così forte. Non è un caso che nella stessa occasione sarà anticipata la prossima uscita della collana IMPRONTE, sempre di sabbiarossaED: la ’ndrangheta davanti all’altare, collettanea ormai prossima alle stampe. La prossima uscita prende il via dall’evento organizzato il 10 settembre 2012 a Reggio Calabria da sabbiarossa ED e stop’ndrangheta per creare un focus su uno dei temi trattati in senza targa: il rapporto tra Chiesa e criminalità organizzata. Partendo da 3 dei 12 “apostoli di buonavita”, don Pino Demasi, don Giacomo Panizza e don Ennio Stamile, in quell’occasione si era scelto di rompere gli schemi dei non detti proprio nei giorni dei festeggiamenti della Madonna della Consolazione, dando vita ad un animato dibattito ancora aperto, che troverà nelle pagine de la ’ndrangheta davanti all’altare nuovi spunti e racconti inediti.

Si parlerà di questo, giovedì 9 maggio 2013, alle 18, nella sala concerti del Comune di Catanzaro, e di tanto altro. Moderato da Nicola Fiorita, l’incontro sarà un dibattito fitto tra il giornalista Antonio Cantisani, il consigliere comunale Antonio Giglio e gli autori di senza targa, Paola Bottero e Alessandro Russo, per fare ancora, insieme, un viaggio nella Calabria della buonavita, quella che cerca ogni giorno di sopravvivere alla malavita, e trovare negli esempi di chi ha scelto da che parte stare gli spunti e la forza per non morire la seconda volta di ’ndrangheta. Perché si muore ogni giorno con l’indifferenza e la mancanza di scelte.

‘ndrangheta e altari

la presa diretta della serata

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il video mandato in diretta da MNews

il lancio dell’evento

Amava ripetere don Italo Calabrò: “nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”. Partendo da questa verità, la prima conversazione pubblica sull’argomento, organizzata da Stop’ndrangheta e sabbiarossa ED. Con i 3 sacerdoti di “senza targa”, don Demasi, don Panizza, don Stamile, e il procuratore Creazzo
«I mafiosi si ritengono uomini e, addirittura, “uomini d’onore”: se c’è qualcuno che invece non è uomo è il mafioso, e se c’è qualcuno che non ha onore è il mafioso, i mafiosi non sono uomini e i mafiosi non hanno onore; questo dobbiamo dirlo tranquillamente con tutta la comprensione e la pietà». Questo uno dei passaggi fondamentali dell’omelia con cui don Italo Calabrò rispose, nel suo consueto modo diretto e duro, al rapimento dell’undicenne Vincenzo Diano. Era il 27 luglio 1984. Oggi queste parole risuonano ancora più attuali, continuando a porre domande e a esigere risposte.

“La ’ndrangheta davanti all’altare” è il titolo provocatorio individuato da Stop’ndrangheta e sabbiarossa EDIZIONI per la serata di dialogo e confronto che si terrà al Pepy’s Beach, sulla Marina bassa di Reggio Calabria, lunedì prossimo, 10 settembre, alle ore 21.

Partendo dalla frase che amava ripetere don Italo, “nel coraggio dei suoi pastori la gente ritrova il suo coraggio”, tramite il dossier di Stop’ndrangheta, che sarà illustrato da Francesca Chirico, Alessio Magro e Cristina Riso, la storia si intreccerà con il presente, attraverso i tre sacerdoti protagonisti di senza targa, il viaggio nella Calabria della buonavita raccontato da Paola Bottero e Alessandro Russo, sabbiarossa ED.

Una conversazione a più voci con don Pino Demasi, referente Libera Piana di Gioia Tauro, don Giacomo Panizza, fondatore di Progetto Sud a Lamezia, don Ennio Stamile, parroco di S. Benedetto a Cetraro, e Giuseppe Creazzo, Procuratore della Repubblica di Palmi, per continuare a farsi domande e non smettere di cercare risposte, insieme.

Ha un senso particolare la scelta di organizzare la serata durante le festività in onore della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria: focalizzare al meglio l’attenzione sui bianchi e sui neri di un territorio in cui la Chiesa ha un ruolo fondamentale, che è quello di aiutare la società civile e le istituzioni a diradare, fino a cancellare, i grigi che si stanno appropriando di ogni spazio lasciato libero dai non detti. Non importa se si è laici o praticanti: oggi, più ancora che un tempo, è necessario chiamare le cose con il loro nome, liberare le parole dalle paure e dai silenzi per aiutare tutti coloro che, a vario titolo, operano in prima linea per restituire la Calabria ai calabresi. Quelli della buonavita.

arriva senza targa

Esce a metà luglio in Calabria, entro fine luglio in Italia,
la novità della collana RIFLESSIONI

È in distribuzione da stamattina la nuova uscita di sabbiarossa ED: senza targa, “per non morire la seconda volta di ‘ndrangheta”. Il libro, 336 pagine scritte da Paola Bottero e Alessandro Russo, è stato presentato in anteprima nazionale a Viterbo, durante Caffeina Cultura, lunedì 9 luglio, sotto la regia del giornalista e scrittore Daniele Camilli.

senza targa è un viaggio intenso e corale, raccontato da due voci fuori dal coro, per scelta. senza targa non è un saggio, non è un romanzo, non è un diario: un “viaggio nella Calabria della buonavita, quella che cerca ogni giorno di sopravvivere alla malavita”.
«Esiste una buonavita, in Calabria. Esistono persone che lottano quotidianamente, in silenzio, contro la malavita. Lo fanno perché non saprebbero fare altrimenti. Lo fanno perché credono sia l’unica risposta possibile al dilagare di indifferenza che ha investito anche loro». Così gli autori spiegano la scelta di questo viaggio alla ricerca delle positività nella punta dello stivale italiano. «Abbiamo girato la Calabria per ritrovarle. Le abbiamo cercate per raccontarle, per avere risposte. Non è stato facile ridurre la nostra narrazione nei confini numerici che ci eravamo dati prima di partire con la nostra ricerca. Ma siamo convinti di aver fatto ottime scelte. Li abbiamo chiamati “i nostri dodici apostoli” utilizzando l’accezione estensiva di un termine che fa parte della nostra cultura e delle nostre radici. I nostri dodici apostoli sono persone che hanno scelto. La loro vita è dedicata con ardore all’affermazione e alla diffusione di un’idea: si può stare dalla parte giusta, si può scegliere la buona vita. Senza targhe, senza megafoni. Solo perché si vuole vivere cercando di sconfiggere la malavita».

senza targa parte dalle “sfumature del Virus” che dalla Calabria ha contagiato l’Italia, e non solo, tratteggia le figure di due “donne-sindaco”, Maria Carmela Lanzetta ed Elisabetta Tripodi e le “mimose sciolte nell’acido”, Lea Garofalo, attraverso la denuncia della sorella Marisa, Maria Concetta Cacciola, Angela Costantino, Tita Boccafusca, passa per Orsola Fallara e Giuseppina Pesce, tra i chiari e gli scuri, i professionisti e i professionismi dell’antimafia, per arrivare al viaggio nella buonavita.

12 tappe, 12 profili-intervista tratteggiati a penna e a matita(all’interno sono presenti le tavole realizzate da Caterina Luciano, artista di punta che cura l’immagine e la realizzazione in opere originali delle cover per sabbiarossa ED): Liliana Esposito, mamma di Massimiliano Carbone, ucciso a Locri nel 2004, Patrizia Prestia, che ha trasformato i ragazzi di strada di Locri in artisti di strada, Mario Congiusta, papà di Gianluca, assassinato a Siderno nel 2005, don Pino Demasi, colonna portante di Libera nella Piana di Gioia Tauro, Gaetano Pisano, maestro di musica, direttore dell’orchestra di fiati di Delianuova, Norina Ventre, Mamma Africa di Rosarno e degli “schiavi neri”, Mary Sorrentino, mamma di Federica Monteleone, uccisa in una sala operatoria nel 2007, don Giacomo Panizza, fondatore a Lamezia Terme di Progetto Sud, punto di riferimento sociale e spirituale, Romano De Grazia, magistrato padre della legge Lazzati che punisce la propaganda elettorale mafiosa, don Ennio Stamile, un faro per i giovani del Tirreno cosentino, Matilde Spadafora, mamma di Roberta Lanzino, studentessa violentata e uccisa nel 1988, Carolina Girasole, il sindaco di Isola di Capo Rizzuto simbolo delle battaglie per la legalità.

Paola Bottero e Alessandro Russo iniziano ora, al fianco dei “12 apostoli”, un secondo viaggio, senza targa, per raccontare in Calabria e in Italia la buonavita. Le prime tappe sono a Reggio Calabria, lunedì 23 luglio, all’interno di Tabularasa (Luna Ribelle, ore 21), e sabato 28 luglio, a Locri (cooperativa Mystia, fondazione Zappia, ore 18).

si parte dalla punta

«La realtà non si forma che nella memoria»: le presentazioni di sabbiarossa edizioni partono citando Marcel Proust, in un titolo che è “sintesi perfetta delle ragioni di questa nuova esperienza editoriale: dare spazio alla memoria per creare nuove realtà di impegno civile”.

La collana STORIE, di narrativa, con “bianco come la vaniglia” di Paola Bottero, la collana RIFLESSIONI, di saggistica, con “tra le mura dell’anima” di Marcella Reni e Carlo Paris: «due libri, due realtà, due memorie che si intersecano e si raccontano tra le pagine e oltre le pagine dei primi due titoli, apparentemente diversi, che in realtà segnano un unico percorso. Quello indicato da Marcel Proust, che ha dato il titolo agli eventi».

Reggio Calabria, Roma e Torino: queste le prime tre tappe, da sud a nord, per raccontare e per permettere di raccontare, attraverso il Premio letterario “Odio gli indifferenti”, che chiuderà il 15 febbraio 2012. Per dare spazio “alle voci differenti, ma non indifferenti”.

La prima presentazione congiunta delle due prime uscite e del concorso di narrativa non può che essere nella punta dello stivale, sede della casa editrice sabbiarossa ED. Così, prima di approdare a Roma, durante la settimana dedicata alla fiera della piccola e media editoria, “Più libri più liberi”, e presentarsi al pubblico della capitale venerdì 9, a Palazzo Valentini, in piazza Venezia, gli autori e i prodotti della casa editrice saranno sabato prossimo, 3 dicembre, a Reggio Calabria, sala convegni del Palazzo della Provincia, piazza Italia, dalle ore 17:30.

La memoria di Francesco Inzitari, vittima innocente della ’ndrangheta, cui è stato dedicato il romanzo di Paola Bottero, che ha ripercorso la vita del diciottenne oltre i terribili fatti di cronaca, si intreccerà con la memoria del progetto Sicomoro, raccontato da Marcella Reni e Carlo Paris, in cui i familiari delle vittime di mafia si sono incontrati, all’interno del carcere di Opera, con i detenuti, per compiere insieme un percorso di perdono.

Anticipa Paola Bottero: «Tutto è stato detto e scritto sulla memoria, “un presente che non smette mai di passare”, per dirla con Octavio Paz. Un presente che a volte non vogliamo vedere, che cerchiamo di negare perché dimenticare è più facile che ricordare. Però, tanto per dirla ancora con il diplomatico e scrittore messicano, “la memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda”. Tra le pagine dei due libri che presenteremo congiuntamente a partire da sabato c’è molto, che ci ricorda. Molto che ci ricorda chi siamo e chi non siamo. Soprattutto, chi non vogliamo essere. Abbiamo scomodato due caposaldi della letteratura proprio per rendere ancora più concreta la necessità di creare spazi di memoria per poter scrivere realtà migliori». Sabato pomeriggio si parlerà anche di questo.

Sotto la regia della giornalista Teresa Munari, interverranno:

Salvatore Boemi – Presidente Sua, già magistrato antimafia
don Pino Demasi – referente Libera
Eduardo Lamberti Castronuovo, Assessore alla Cultura e alla Legalità
Nicoletta Inzitari – Presidente Fondazione Francesco Maria Inzitari
Marcella Reni – notaio, scrittrice
Carlo Paris – ingegnere, scrittore
Paola Bottero – giornalista, scrittrice

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