aM. Bocca in mongolo, ma anche prima persona dell’indicativo presente del verbo essere. Am. I am. L’importante è essere, non apparire.
I ritratti-interviste di Paola Bottero sono una produzione di sabbiarossa per videoTouring 655, fin dalla partenza del nuovo canale digitale terrestre a marzo 2015. Obiettivo unico era sperimentare una nuova narrazione, che è andata avanti per due stagioni, fino a quando, nell’inverno 2015/16, l’autrice e conduttrice ha lasciato il network per dedicarsi ad altri progetti. Ma il format funziona, ed è semplicemente in stand by: un format innovativo e semplice, che parte dal cibo per stravolgerlo. E capovolgerne il significato.
Il cibo, parte sostanziale del programma televisivo ideato e condotto dalla giornalista e scrittrice, è innanzitutto un linguaggio. Un linguaggio della memoria, un nuovo modo di narrare l’ospite in studio. Spogliando il personaggio per trovare la persona, facendola raccontare attraverso il cibo. Per essere. E non per apparire.
La vita raccontata attraverso i ricordi del cibo, dalle ricette ai piatti che mancano e che segnavano un momento particolare nella vita dell’ospite. Il cibo come modo di essere e di gustare. E il cibo per descrivere le persone: una delle tre parti in cui è divisa ogni puntata è caratterizzata dalla scelta da parte della conduttrice di una ventina di personaggi “limitrofi” all’ospite. Personaggi che si muovono nello stesso mondo in cui si muove l’ospite, e che l’ospite deve identificare in un cibo (da una bevanda a un ingrediente, passando per un piatto), spiegandone il perché.
Veloce, fresco, gustoso, aM ha saputo spogliare, puntata dopo puntata, i protagonisti. Eccone alcuni:
la playlist delle puntate
