Raccontare una storia: non è quello che si fa ogni volta che si vuole far entrare altre persone nel nostro modo di pensare, condividendo parole ed emozioni? Si racconta una storia anche quando si decide di dedicarsi a un nuovo prodotto. La si racconta ancora di più quando si decide di fare impresa coniugando trandizioni, terra e innovazione. Entrando in un labirinto che offre un’ottima via d’uscita.

Nella Locride c’è una realtà che sta per essere conosciuta: il tempo di mettere in bottiglia i primi vini. Da gennaio lavoriamo affiancati a questa realtà per conoscerla e aiutarla a costruire identità e brand, a narrare la storia sua, della sua terra e dei suoi vini. Ci sembrava ci fosse tanto tempo, ed è passato un anno a studiare, provare, proporre.

un territorio, una storia

La storia delle Batìe è la storia magnogreca, e si incrocia con un mondo vasto fatto di scultura, pittura, filosofia, mito.
Quasi cinquemila anni fa, partendo dall’area mediterranea, un semplice disegno geometrico al quale venne dato il nome «labirinto» iniziò a diffondersi in tutto il mondo, e da allora simboleggia la rischiosa complessità del mondo: è la rappresentazione figurativa di realtà astratte e intriganti, la cui traiettoria orizzontale s’interseca con un’aspirazione verticale verso conoscenze difficilmente accessibili. Pur racchiuso in spazi apparentemente limitati indica un viaggio oltre il limite, verso una dimensione  ancora da esplorare: è l’emblema universale della ricerca dell’infinito, e dunque del “plus ultra”, del non-limite da parte di noi, esseri finiti e limitati. Chi lo percorre o contempla diventa consapevole che il confine fra umano e divino, fra finito e infinito è misteriosamente permeabile. E così deve essere ogni vino di Batìe, come rappresentato dal mito dionisiaco.

I vini stanno maturando, la cantina è in attesa del rush finale, sono state fatte le ultime scelte sulla tipologia delle bottiglie, dei tappi e tutto ciò che servirà per il packaging. Bisogna solo aspettare. Ma intanto eccolo, il brand. Prosit.