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C’è vita oltre Faceboom?

Non servono i numeri di Charles Chu, giornalista americano che si è preso la briga di calcolare il tempo medio utilizzato da ciascuno sui social network (608 ore all’anno) e, raffrontandolo con i tempi medi di lettura (tra le 200 e le 400 parole al minuto), ha rivelato che se si leggesse invece che stare sui social leggeremmo almeno 200 libri l’anno (e oggi consideriamo lettori forti quelli che riescono a leggere dieci titoli l’anno).

Non servono quei calcoli, perché basta leggere alcune notizie di cronaca per avere il quadro aberrante di ciò che possono diventare i social quando si sceglie, invece dell’uso, l’abuso: dal pluriomicida/ suicida che ha filmato e postato in diretta il suo ultimo delitto alle troppe ragazze che si sono tolte la vita per i contenuti postati e non rimossi dai social, gli esempi di vita reale che si intrecciano con la vita social rendono urgente affrontare il tema da più angolature.

C’è vita oltre Faceboom? Questa la domanda che si sono posti il Cis (centro internazionale scrittori) Calabria, il Rhegion Julii e sabbiarossa edizioni, partendo dalle vite incatenate – e narrate – da Paola Bottero nei 18 racconti che fanno parte, appunto, di Faceboom (sabbiarossa edizioni). Le risposte saranno il filo conduttore dell’incontro organizzato in sinergia all’interno della rassegna culturale San Giorgio. Una rosa. Un libro, che si terrà a Palazzo Alvaro (ex sede della Provincia di Reggio Calabria, in piazza Italia) nel prossimo fine settimana. Sabato 22 aprile, alle ore 18, nella sala conferenze del piano terra, Loreley Rosita Borruto, Mafalda Pollidori, Pino Rotta e Paola Bottero partiranno dall’opera narrativa per una riflessione ad ampio raggio sulla vita – e la non vita – social.

Spiega Mafalda Pollidori, neo presidente del Rhegion Julii: «Partendo dalla tagliente ed appuntita riflessione di Paola Bottero – che emerge dalla raccolta dei 18 racconti di Faceboom – sulla incomunicabilità celata dietro una sovraesposizione parolaia, l’incontro sarà occasione per riflettere sul potere dei “like”. Infatti, inseguendo “le vite incatenate” dei protagonisti delineati dalla chirurgica scrittura della Bottero si parlerà della vita… della vita al tempo dei social e si cercherà di mettere insieme i cocci di “quello che qualcuno insiste a chiamare mondo reale”».

Loreley Rosita Borruto, del Cis Calabria, aggiunge: «Avere o essere? Se lo chiedeva Eric Fromm, aprendo a riflessioni che oggi sono ancora più contemporanee. Oggi la risposta potrebbe essere, semplicemente, “apparire”, come perfettamente sintetizzato nella frase di Bukowski. I social, che pure hanno connotazioni positive, hanno cancellato i dialoghi ed i rapporti intimi, la privacy. Siamo diventati come le monadi di Leibnitz, isole non comunicanti che si sono lasciate fagocitare dagli squilibri di allontanamento dai sentimenti. E se non abbiamo più contatti diretti, poco per volta perdiamo anche altro, a partire dal senso della parola, ormai cancellato dalla povertà del linguaggio».

«I social sono lo specchio distorto della realtà»: secondo Pino Rotta, presidente del Corecom, «Facebook, proprio come narrato in Faceboom, è l’amplificatore delle solitudini sociali, dell’emarginazione, del senso di impotenza. Si avverte, nei social, la mancanza di conoscenza che diventa struttura, che impoverisce i linguaggi, che si fa emergenza sociale. Lavoro da anni su questi argomenti, perché credo urgente una prevenzione a livello pedagogico: il Corecom ha sottoscritto due protocolli d’intesa con la Commissione Pari opportunità per cercare di mettere un freno al cyber bullismo, ma la strada è ancora molto lunga».

«Siamo un po’ i marziani di noi stessi e della nostra umanità» chiosa Paola Bottero, autrice di Faceboom. «C’è vita su Marte? ci chiedevamo un tempo. Oggi la domanda è “c’è vita oltre i social, oltre la rappresentazione che facciamo di noi stessi?”. Per me i social sono da sempre strumenti di amore e di odio: possono dare tantissimo, se usati bene. Possono diventare micidiali se abusati. E ne stiamo abusando da tempo, svuotando il senso non solo delle parole, ma anche della nostra stessa natura umana: la condivisione diventa un post o un like, il dialogo si trasforma in commenti acidi, troppo cattivi o troppo buonisti, su qualsiasi argomento, l’attenzione per il sociale diventa ansia di avere una visibilità social, in un’implosione continua e costante che sta rubandoci l’umanità. Da queste riflessioni sono nate le vite incatenate. E ancora oggi la domanda è quotidiana: c’è vita oltre Faceboom?».

La rabbia di Faceboom contro il nulla di Facebook

di Ivana Badolato | post su Facebook |

Mi ero ripromessa di leggere il tuo libro non subito. Di proposito non subito, perché ci sono libri verso i quali non ne sai bene il motivo, ma devi maturare un’attesa prima di riporvi attenzione. Ecco ora so che aspettavo mi colpisse una sensazione e si paventasse uno spunto altro, oltre le riflessioni che ci hanno mosso alla discussione la sera che ci siamo conosciute. Lo spunto è arrivato nel momento in cui ho considerato la solitudine di ciascun allarme al terremoto, lanciato qui ed altrove, per informare su quanto stesse accadendo. Il Boato come un Boom! Mi mancano poche pagine alla fine, ma in realtà è una fine che si concentra già in ciascuno dei racconti.

La fine dell’umanità nell’uomo, la scomparsa di ogni genere d’affettività precipua, la disintegrazione dell’essenza di contenuti, la vacuità di certe rilevanze che hanno un volto e dei nomi, l’invadenza della totale mancanza di riflessione verso i sentimenti e di cosa essi rappresentino, unita anche alla paura, forse, di provare dolore, che spinge i protagonisti ad un’alienazione imperativa rispetto quel vuoto smisurato che riempie le loro ricche vite. Vite ricolme d’impegni, vite intense e codificate nei e dai ruoli sociali, ma che nel privato cattivo gusto di non poter esser colte nella loro pienezza interiore, non lasciano spazio all’intendimento che possano mutare, redimersi in qualche modo. Ed i protagonisti di tale meschina contemporaneità sono uomini e donne che davvero stanno alla pari! In un perfetto equilibrio diverso, giacché le vite sembrano concatenate, ma ciascuna è a sé. Centrata sull’ego sotteso alla propria storia. Dagli Appennini alle Ande, da Nord a Sud, isole comprese, dall’anima al merchandising della stessa e del corpo, con la sua totale scomparsa che trattiene ferite, ma non le sfoggia nel cyberspazio, solo nella tristezza di quanto esso esteticamente ed esteriormente può. Solo istintivamente comprende, aggiungerei.

La rabbia è la sola tra le emozioni ad essere più facilmente riconoscibile. Non credo sia un caso che di vite semplici che subiscono ci sia minore presenza rispetto quella di esseri dal profilo top level, ma che risulta tanto tap e questo è ciò che conta. La “bassezza”, in questo caso, è preludio per innalzare il pensiero a come ciò non dovrebbe essere, a quanto potrebbe essere diverso senza le “finte maschere” sociali che supportano i “finti” volti. Facebook è il perno su cui fanno leva le popolarità ciniche delle vite-pantomima descritte, per esprimere i loro salti nel vuoto, nel nulla. Un bisogno incessante di apparire, dove nessuno è e come nessuno in realtà può completamente essere, perché nessuno è solo virtuale. Se il reale non fosse spesso meglio di così, tanto varrebbe “cancellarsi” agli occhi del mondo, del resto con un click sopra una tastiera è facile! Se guardandosi allo specchio, l’umanità si riconoscesse intera nel leggere ciascuna riga di se stessa, ritornerebbe savia e salubre!

Grazie Paola dello scorrevole scritto, grazie per aver reso leggibile il “peggio” o comunque una sua porzione, e darci spunti su cui riflettere. TVB è proprio perché lo sento qui e fuori da questo carrozzone virtuale.
Nella mia piccola realtà vera, sai come abbia inteso anche l’uso scolastico e valorizzante di questo trabiccolo tecnologico e degli altri social e del loro uso non abuso, strumentale ed anche pregevole. Si possono sempre ribaltare i termini della questione, sempre si sia disposti a tentare ! Anche l’indignazione profonda verso gli argomenti proposti nelle 18 storie è una risposta di rabbia altra e costruttiva contro certi percorsi e vicende, non ti pare? Una grande abbraccio.

Faceboom e Solstizio a Monasterace (Rc): Maria Carmela Lanzetta conversa con Paola Bottero e Francesco Loccisano

Una serata che restituisce ai social una dimensione sociale e reale, quella di venerdì 5 agosto a Monasterace (Rc). Il terzo appuntamento del ciclo “coltiviamo la cultura”, organizzato dall’Agriturismo ‘A Lanterna (Strada Statale Jonica, Località Cuturi), a partire dalle 19.30, è il perfetto incrocio di un libro che denuncia la possibile deriva da abuso dei social, il fortunato Faceboom di Paola Bottero (Rc, sabbiarossa edizioni, 2015), giunto alla terza ristampa, con le sonorità della chitarra battente di Francesco Loccisano, che ha scelto i social e il mondo web per sperimentare un percorso multimediale e interattivo nella presentazione del suo ultimo lavoro, Solstizio.
A moderare ed accompagnare parole e sonorità battenti della narratrice e del chitarrista sarà Maria Carmela Lanzetta, che molto ha da dire e dirà sull’incastro a due vie tra social e sociale.

faceboom-monasteraceDue i veri protagonisti dell’incontro: da una parte le “vite incatenate ai tempi dei social” raccontate da Paola Bottero, che fotografano un’Italia sempre diversa ma sempre uguale, l’ansia da social, l’assenza di amore o l’invano tentativo di comprenderne l’essenza. Uno spaccato di questa nostra società dell’apparire che ben poco spazio lascia a valori o sentimenti. E se sembra di intravederne uno spiraglio, ben presto la porta si chiude per aprire un computer, un notebook, uno smartphone. Nessuna esplosione di vita vera, una realtà che è un’implosione verso il nulla. In un inseguire sempre e ancora, con accanimento, un antidoto a una solitudine
patologica: il successo immediato. Anche se solo in forma di like.

L’altro protagonista è il nuovo concept album di Francesco Loccisano, fuori dalle regole consuete, in totale sintonia con il significato profondo del “Sostizio” che unisce i due termini latini sol “sole” e – sistere “fermarsi”. La scelta del chitarrista che ha fatto della battente uno strumento solista in grado di affermare una tipicità unica è di pubblicare sei tracce con il relativo video nell’arco di un anno, immergendosi di volta in volta totalmente su un unico brano. Spiega Loccisano: “Alla fine avremo un concept album maturato attraverso la libertà della creazione e la risposta di chi ci seguirà. Una composizione in sol” per sottolineare come “spesso diamo per scontato l’avvicendarsi del giorno e della notte, e invece il sorgere del sole ogni giorno è un miracolo”.

Ingresso gratuito, emozioni garantite, guardando il faro e i reperti archeologici di Monasterace.

Sabbiarossa al XXIX Salone del Libro di Torino: parte da Faceboom il viaggio nel lato oscuro della società

Ottimo il consuntivo di sabbiarossa edizioni alla chiusura del XXIX edizione del Salone internazionale del Libro di Torino: continua a crescere l’interesse per i titoli della casa editrice indipendente nata quasi cinque anni fa a Reggio Calabria, ormai quasi un caso nazionale per la scelta di una narrazione e di una linea editoriale che, lontane da logiche commerciali, incontrano sempre più il favore dei lettori. Qualità e non quantità: questa la scelta ab origine. Una scelta che premia. Una scelta che ha fatto optare, a fronte della presenza nello stand della Regione Calabria di libri come il primo nato nella collana RACCONTInTASCA, Storie tossiche di Milingo Sutera, o del fortunato il bicchiere mezzo pieno di Fiorita e Rafele, collana IMPRONTE, per un’unica presentazione, quella dell’ultimo titolo di narrativa, collana STORIE.

s5-salto16-03Faceboom di Paola Bottero, come gli altri libri della stessa autrice già alla seconda ristampa, è stato il fulcro intorno al quale si è sviluppato un incontro molto interessante e partecipato, che ha saputo partire dall’opera per andare oltre e perlustrare le tante sfaccettature del mondo social. Condotto da Fabio Malagnino, giornalista dell’ufficio stampa del Consiglio regionale del Piemonte, l’incontro ha avuto come relatori Cristopher Cepernich, sociologo dei media dell’Università di Torino, e Federica Roccisano, assessore al Welfare della Regione Calabria, oltre ovviamente all’autrice Paola Bottero, che è stata sollecitata non solo come scrittrice, ma anche come giornalista e comunicatrice.
Ne è uscito un confronto partecipato e molto interessante, in cui sono state condivise domande e cercate risposte.
«Un libro intenso, scritto in modo egregio» ha esordito Cepernich. «Un libro che va letto non solo perché è piacevole leggerlo, ma anche perché offre uno spaccato reale di quello che è diventata la nostra società: racconta lo squallore di vite che sarebbero squallide anche senza i social, ma che attraverso i social si mettono sotto la lente di ingrandimento per restituire il loro nulla. Come nulla è anche Facebook: l’errore più grande che facciamo quando approcciamo ai social network è di crederli media. Ma non sono media: su Facebook non succede nulla. Facebook connette, è una piattaforma, una rete, eppure la stiamo a guardare come se fosse una nuova televisione».
«La mia ricerca narrativa si sviluppa intorno a quella “e” che fa la differenza, tra social e sociale» ha confermato Bottero. «Sono molto più attenta e preoccupata della deriva sociale, che tanto facilmente emerge dai social. Per me Facebook è un linguaggio, uno strumento, che purtroppo spesso facilita la crasi tra apparenza e sostanza, l’incapacità di essere e la propensione a raccontare di essere, così ben rappresentata dal quarto d’ora di celebrità di cui parlava Warhol. Le diciotto vite incatenate di Faceboom non sono altro che le mie paure, un modo per vedere il burrone della disumanità prima di caderci dentro».
Le sollecitazioni di Malagnino sono state una narrazione nella narrazione: partendo da Faceboom e da alcuni suoi personaggi ha abbracciato la politica, la sociologia, le riflessioni più urgenti. Costringendo i relatori ad un vero e proprio outing, come quello di Roccisano: «Quando mi hanno bruciato la macchina parcheggiata sotto casa, il commento più frequente è stato: ti sei esposta troppo, sei sempre su Facebook e Twitter a scrivere dove vai, cosa fai, chi incontri. Era ovvio che ti arrivasse un’intimidazione. Anzi, strano che non sia successo prima. Per loro utilizzare strumenti come i social per informare del mio operare amministrativo significava automaticamente creare malumori».

s5-salto16-12«Mi piace raccontare anche la follia della vostra impresa, con la nascita di sabbiarossa edizioni»: la chiusura dell’incontro è stato un resoconto sollecitato da Malagnino sull’esperienza «di essere editori puri, in un mare fatto di grandi cartelli nazionali e di piccole realtà tipografiche, editori a pagamento che soddisfano la richiesta degli aspiranti scrittori ponendosi sul mercato “un tanto a cartella”. Vi seguo da quando siete nati. E continuerò a farlo, granello dopo granello, perché state restituendo una narrazione puntuale e libera di una terra che ha bisogno di voci indipendenti».

Faceboom a Gioiosa Jonica (Rc): la multiforme libertà di espressione

Sabato 2 aprile alle ore 9 e 30 con la presenza degli Alunni, Docenti e Dirigenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo Marina di Gioiosa Jonica e del Liceo Scientifico sede distaccata di Gioiosa, nella rinnovata sala dell’Auditorium Comunale, centro di aggregazione giovanile, si parlerà di alcune tematiche riguardanti i giovani dell’ultimo “millennio” nell’iniziativa organizzata dal Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica. Al convegno sarà presente il Magistrato Dott. Antonio De Bernardo Sostituto Procuratore della Repubblica.

Questa iniziativa è nata per parlare ai giovani che sono i protagonisti del cambiamento di cui alcuni di loro sono anche “vittime”. Le “vite incatenate ai tempi dei social” raccontate da Paola Bottero, giornalista, esperta di comunicazione pubblica e strategica, narratrice, editrice. Piemontese di origine, romana per scelta, calabrese d’adozione, nell’ultimo libro ha voluto esplorare un tema che le è molto caro: la vita in assenza di amore. Vita che scorre nell’arco temporale di un anno, da gennaio a dicembre, quasi a ripercorrere tutte le stagioni possibili. Vita che scorre alternando un protagonista maschile a uno femminile, facendo affacciare sempre nel racconto precedente il o la protagonista del racconto successivo. Diventa quasi automatico cercare di individuare, durante la lettura, la storia che seguirà. I diciotto racconti sono assolutamente autonomi, possono essere letti con o senza in soluzione di continuità: il filo logico seguito da Paola Bottero ritorna sempre, anche a voler sparigliare le carte.

s5-locandina-gioiosaA leggerli con attenzione i racconti di Faceboom (opera originale di copertina “la mappa non è il territorio”, 20×30 collage, pastelli e matite su carta di Caterina Luciano), hanno sempre gli stessi protagonisti, che ritornano accanto ad ogni personaggio: un’Italia sempre diversa ma sempre uguale, l’ansia da social, l’assenza di amore o l’invano tentativo di comprenderne l’essenza. Uno spaccato di questa nostra società dell’apparire che ben poco spazio lascia a valori o sentimenti. E se sembra di intravederne uno spiraglio, ben presto la porta si chiude per aprire un computer, un notebook, uno smartphone. Nessuna esplosione di vita vera, una realtà che è un’implosione verso il nulla. In un inseguire sempre e ancora, con accanimento, un antidoto a una solitudine patologica: il successo immediato. Anche se solo in forma di like.

Durante la “giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne” (che l’UNESCO ricorda il 25 novembre) realizzata dall’allora Comitato Promotore per il Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica in data 23 novembre 2015, alcuni alunni hanno prodotto pregevoli elaborati scritti, recitati e interpretati. Tale iniziativa è stata volutamente associata alla presentazione del libroFaceboom di Paola Bottero ritenendo doveroso riconoscere agli studenti il merito di avere saputo trasmettere in modo empatico la loro libertà d’espressione in tematiche (purtroppo) d’attualità; nonostante le problematiche dovute alla loro crescita oggi, non più governata dai valori di un tempo, ma da uno strumento elettronico che si è impossessato della loro felicità rendendoli, in gran maggioranza, tristi e poco sensibili, si è scelto di fare “tesoro” della presenza dei ragazzi per discutere, proprio attraverso questo libro, di problematiche sociali importanti.
Quasi obbligatoria la decisione di far coincidere i due momenti, uniti da un’antitetica polarità.
Infatti, Paola Bottero nella sua ultima opera narrativa esplora un male di questa nostra società, che potrebbe essere riassunto come la scelta di rappresentare la propria vita, abusando dei social network, piuttosto che viverla. Oltre l’Autrice, l’Editore e le presenze Istituzionali con la partecipazione di Federica Roccisano Assessore alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili della Regione Calabria, parteciperanno all’iniziativa i referenti dell’Associazione “Astarte” di Catanzaro che ha collaborato alla precedente realizzazione del 23 novembre u.s. Alla manifestazione prenderà parte un relatore che certamente arricchirà ulteriormente gli studenti offrendo loro l’opportunità di porre domande e/o approfondimenti all’Autrice.

La parte riguardante la premiazione degli studenti sarà presentata dalla Dott.ssa Maria Rita Mallamaci vice Presidente Nazionale del Sociologi Italiani (ASI). Il riconoscimento sarà conferito agli alunni all’epoca protagonisti per il modo empatico con il quale sono riusciti a coinvolgere il pubblico attraverso l’efficacia degli interventi e il profondo pensiero di condanna verso una delle più atroci piaghe di questo secolo ovvero, il “femminicidio”.

— dal Club Unesco Gioiosa Jonica (Rc)

il 2015 in pillole

Bei libri, bei granelli di sabbiarossa, che anche in questo 2015 hanno iniziato a farsi sollevare dal vento per farsi conoscere dai loro lettori. Gennaio di ripresa con le presentazioni del romanzo Beltempo di Saverio Pazzano: il 24 a Firenze,  La Citè libreria, con don Andrea Bigalli, il 25 a Pistoia al circolo Arci Ho Chi Min.

Saverio Pazzano ha portato Beltempo in giro anche a febbraio: il 12 è stato Lamezia Terme, alla libreria Tavella, con Rosa Tavella e Paola Bottero, il 13 a Catanzaro, nel Complesso S. Giovanni, con Piero Caprari, Rossella Mulè, Claudia Pulice e Loredana Marzullo, il 16 di nuovo a Catanzaro, all’interno del progetto Gutenberg, con gli studenti dell’ITAS Chimirri.
Il 19 a Vibo Valentia il sistema bibliotecario, ha organizzato l’incontro giornalismi e giornalisti in Calabria: come l’informazione può deformare i fatti e gli atti. Un dialogo a tre voci: il pm della Dda di Reggio Antonio De Bernardo con Alessandro Russo e Marchiati, Paola Bottero e carta vetrata. Il 20 i granelli sono approdati a Genova: Ledi Cafuli ha presentato il romanzo Beltempo con l’autore Saverio Pazzano nella libreria l’amico ritrovato.

Aprile si è aperta con il 10 a Reggio Calabria, alla libreria Culture, con la presentazione del romanzo Beltempo: con l’autore Saverio Pazzano la moderatrice Maria Quattrone, componente del Comitato Scientifico del CIS. Il 16 Saverio e il suo romanzo si sono spostati al liceo scientifico Volta, per un dibattito con gli studenti. Il 20 è stata la volta di Cosenza, all’Acquario Bistrot, con l’incontro dal titolo l’apparenza è sostanza? Tra persone, personaggi, stereotipi e cliché: Giap Parini, Gabriella Loprieno, Sabrina Garofalo e Angela Potente in dialogo con Alessandro Russo e Marchiati, Paola Bottero e carta vetrata.

Maggio è un mese particolare, per i libri. E noi l’abbiamo inaugurato con la presenza dei granelli a Gerace Libro Aperto. Nello splendido borgo antico di Gerace (Rc), il complesso San Francesco si è animato con i due eventi organizzati per il 3 maggio: siamo tutti clandestini – la tragedia dei migranti ripercorrendo le rotte della storia, partendo dal romanzo Beltempo con Saverio Pazzano e Stefania Grasso e informazione e disinformazione: un confine sottilissimo – scartavetrando i cliché per abbattere la Calabrofobia ai tempi dell’apparenza partendo dal romanzo carta vetrata e dal libro-inchiesta Marchiati, con il magistrato della Dda di Reggio Calabria Antonio De Bernardo, Alessandro Russo e Paola Bottero. Il 7 Saverio Pazzano ha partecipato al progetto Gutemberg di Catanzaro: il  romanzo Beltempo è stato il fulcro dell’incontro al De Nobili con gli studenti coinvolti. I granelli di sabbiarossa sono poi arrivati a Torino: il 16 al XXVIII Salone internazionale del Libro, a Lingotto Fiere, con l’evento l’urgenza di andare oltre i pregiudizi: le nuove narrazioni di sabbiarossa ED. Si è parlato della narrazione come forma di resistenza culturale e sociale: le nuove narrazioni dei romanzi carta vetrata di Paola Bottero e Beltempo di Saverio Pazzano e del libro inchiesta Marchiati di Alessandro Russo con i tre autori e con Caterina Luciano, l’artista autrice delle cover, e Patrizia Nardi, ass. alla Cultura del Comune di Reggio Calabria. Il giorno dopo, a Porta Palazzol’evento Siamo tutti migranti. Presentazione del romanzo Beltempo di Saverio Pazzano, con Marco Boscaglia, Berthin Nzonza, Octavian Chiriac, Serena Carta, Josephine Condemi. Quello successivo ancora, il 18, a San Mauro (To), gli studenti dell’IC 2 Carlo Alberto Dalla Chiesa, hanno incontrato Saverio Pazzano e i protagonisti del romanzo Beltempo, parlando dei migranti di ieri e di oggi. E migrare migra molto, in tutta Italia, il nostro ultimo titolo di narrativa: il 22 e il 23 è approdato a Gallarate (Va), dove Saverio Pazzano ha presenta Beltempo in quattro diversi contesti.
Il maggio dei libri è terminato a Reggio Calabria, dove la Biblioteca e l’assessorato alla cultura comunali hanno voluto che il mese di incontri letterari si chiudesse proprio con sabbiarossa ED. Informazione e disinformazione: un confine sottilissimo – scartavetrando i cliché per abbattere la Calabrofobia ai tempi dell’apparenza partendo dal romanzo carta vetrata di Paola Bottero e dal libro-inchiesta Marchiati di Alessandro Russo: questo il titolo di un partecipatissimo incontro nel quale, oltre agli autori, sono intervenuti il magistrato Carlo Indellicati e la giornalista Andreana Illiano. Padrona di casa Patrizia Nardi, assessore comunale alla cultura.

L’estate è trascorsa con la reiterazione di presentazioni, reading, incontri dei nostri ultimi titoli. Dall’Arena dello Stretto di Reggio Calabria con Beltempo tappa obbligata della Venezia Montecarlo, al castello di Murat di Pizzo con Demi e la sua carta vetrata a dominare il tramonto. Da settembre i granelli di SRed, oltre che in lungo e in largo per la penisola, viaggiano per le strade e davanti alle scuole di Reggio Calabria: sabbiarossa ED ha donato un centinaio di libri che ora si muovono sugli scaffali del Bibliobus. E lo fanno con gioia e orgoglio.

A ottobre siamo ripartiti con le nuove uscite, in anteprima a Vibo Valentia, alIa IV ed. del TropeaFestival Leggere&Scrivere. Palazzo Gagliardi a Vibo Valentia, si è riempito di granelli di sabbiarossa. Il 13 con Quando i sogni impossibili diventano realtà Mara Francese ha presentato ricette sognate con Erasmo Maiullari e Paola Bottero. Il 15 è stata la volta di Marchiati è un modo di essere: la riscrittura aggiornata di una Calabrofobia che è uno statusAlessandro Russo ha presentato in anteprima, con Pino Toscano, Marchiati 2, la vendetta. Il 16 le due prime novità dell’autunno: all’interno dell’incontro La narrativa spezzata dalla cancellazione dei sentimentiPaola Bottero ha presentato con Giap Parini Faceboom, declinando nei suoi 18 racconti l’amore ai tempi dei social; nel pomeriggio è stata la volta di una tripla anteprima: quella della nuova collana RACCONTInTASCA, la nuova collana narrativa smart e tascabile, del ibro Storie tossiche, dell’autore esordiente Milingo Sutera. Hanno conversato con l’autore Caterina Simoncini e Paola Bottero.
I nostri granelli, soprattutto quelli di narrativa, sono evergreen, e continuano a girare lo stivale italiano: il 26 a Cremona, con Raccontare l’America latina e l’Italia: un altro modo è possibile si è conversato di Esperanza con uno dei due autori, Paolo Groppo, mentre a Reggio Calabria il liceo scientifico Da Vinci ha scelto Beltempo di Saverio Pazzano per Libriamoci. Ottobre si è concluso, sempre per Libriamoci a Scuola, il 31 a Vibo Valentia, al Liceo Artistico Domenico Colao: le vite incrociate di Faceboom hanno creato ottimi incroci tra gli studenti e Paola Bottero.

Novembre è iniziato con un battesimo molto importante: storie tossiche è tornato, il 6, a Palermo, al booq, dove l’autore Domenico Salamone, in arte Milingo Sutera, lo ha presentato con Rodan Di Maria. Secondo battesimo per la seconda novità dell’autunno, altra opera di narrativa: il 14 Faceboom di Paola Bottero è stato presentato a Reggio Calabria, al Palazzo della Provincia. Gabriella Lax ha moderato gli interventi di Giuseppe Raffa (Presidente Provincia Rc), Nicola Irto (Presidente Consiglio Regione Calabria), Mimmo Gangemi (scrittore), Daniele Castrizio (docente, numismatico e scrittore). Madrine della serata Marisa Larosa con i suoi reading e Cioppi Lucisano con i suoi approfondimenti interni ad una vita incatenata, Conchiglie.

A dicembre sono proseguite le presentazioni delle ultime uscite, in attesa dei nuovi titoli. Faceboom di Paola Bottero l’11 è approdato a Catanzaro Lido alla libreria Ubik, raccontato e scansionato da Nunzio Belcaro. Il 21 a Catanzaro il Supercinema si è riempito per il battesimo di il bicchiere mezzo pieno di e con Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele.

le presentazioni dei libri di sabbiarossa ED nel 2016

Il mondo è fatto per finire in un bel libro.

Stéphane Mallarmé
[Enquête sur l’évolution littéraire, 1891]

istantanee di granelli nel vento |

Senza soluzione di continuità, il passaggio dal 2015 al 2016. Gennaio si è aperto con le presentazioni dei nuovi titoli, partendo dall’ultima uscita nella collana IMPRONTEil bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele, che ha celebrato, venerdì 8, il suo secondo battesimo dopo quello di fine anno a Catanzaro, alle Officine Miramare di Reggio Calabria: una sala strapiena dove gli autori hanno conversato con Paola Bottero e Fabio Cuzzola, prima della degustazione di vino delle cantine Altomonte di Palizzi. Il 16 a Cosenza, alla Libreria Ubik, Livia Blasi e Giap Parini hanno presentato Faceboom di Paola Bottero. A fine mese è iniziato il tour de il bicchiere mezzo pieno di Nicola FioritaGiancarlo Rafele: il 23 a Vibo Valentia, al Sistema bibliotecario, con la presentazione di Gilberto Floriani e Nancy Valente, il 28 a Cosenza, alla Libreria Ubik, il 31 a Girifalco (Cz) alla Trattoleria, organizzato dall’ass. Il Grillo parlante.

Il primo appuntamento di febbraio è stato a  Crotone, il 5 alla Libreria Cerrelli, dove la presentazione di Faceboom di Paola Bottero si è accompagnata al blues di Antonio e Alessandro Calabretta. Il 9 a PalermoLibreria Modus Vivendi, una intensa presentazione di storie tossiche di Domenico Salamone, in arte Milingo Sutera, con Rodan Di Maria. Il 13 a Catanzaro è stata la volta de il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele al Liceo Scienze Umane De Nobili. Sabato 20 a Palmi (Rc) l’Associazione Ouitalos ha inaugurato gli appuntamenti settimanali di dialoghi culturali alla RistorEnoteca Al Giardino di Bacco con Arcangelo Badolati e Faceboom: Paola Bottero e i tantissimi presenti sono partiti dal tema dell’opera narrativa per esplorare la deriva sociale e dei social network. Il 25 a Rosarno (Rc) al Museo di Medma l’ass. NuovaMente Rosarno ha organizzato la presentazione de il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele con Fabrizio Sudano, Maria Carmela Greco, Giacomo Giovinazzo. Il 27 un doppio incontro con Faceboom Paola Bottero: la mattina a Reggio Calabria con gli studenti del Liceo Scientifico A. Volta, nel tardo pomeriggio a Siderno (Rc) alla Libreria Mondadori, con Fabio Macagnino e Marisa Larosa.

Marzo è iniziato con il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita eGiancarlo Rafele, alla Libreria Tavella di Lamezia Terme il 3. Il 18 alle 18 Reggio Calabria ha ospitato, alle Officine Miramare, un esperimento più che riuscito, dal titolo variazioni sul tema: Faceboom in jazz. Le parole di Paola Bottero, l’arte di Angela Pellicanò, le note di Nino Spezzano e del suo quintetto unite dalle vite incatenate di Faceboom, con la moderazione di Francesco Villari. Sempre il 18, a Cropani (Cz), nell’ambito del XIII Festival Letteratura di Calabria Parole ErrantiNunzio Belcaro ha presentato il bicchiere mezzo pieno con Giancarlo Rafele.

Aprile si è aperto il 2 a  Gioiosa Jonica (Rc), all’Auditorium comunale, dove il Club Unesco ha messo a confronto centinaia di studenti in un dibattito aperto partendo da Faceboom di Paola Bottero. Con la narratrice il magistrato Antonio De Bernardo, l’ass. reg. Federica Roccisano e la sociologa Maria Rita Mallamaci. Il 16 è stata la volta di Sant’Anna di Seminara (Rc): l’associazione Terramala ha organizzato un’intensa presentazione di Faceboom di Paola Bottero con Santo Gioffrè e Lucio Rodinò, che si è ripetuta il 21 a  Marina di S. Lorenzo (Rc), al Centro giovanile, moderata da Maria Manti e don Giovanni Zampaglione. Il 22 a Taurianova (Rc) il confronto è stato intenso e corale con i tantissimi studenti dell’IS GF Gemelli Careri,  via Francesco Sofia Alessio 13:  i libri… ali per volare, in collaborazione con Comune, Club per l’Unesco di Palmi e Ass. Geppo Tedeschi, presentazione di Faceboom di Paola Bottero con Fabio Scionti, Maria Stella Morabito, Giuseppe Loprete, Filippo Andreacchio, Rocco Militano, Maria Frisina.
Il 24 è stata la volta di Gerace (Rc): a GeraceLibroAperto Roberta Manto, Angelica Petrillo e Floriana Giannotti, studentesse del liceo Zaleuco di Locri hanno presentato con il professor Giuseppe Giarmoleo e Marisa Larosa Faceboom di Paola Bottero. Aprile si è chiuso il 29 a Soverato (Cz): la Libera Università Popolare della Terza Età e del Tempo Libero “Magno Aurelio Cassiodoro” ha presentato con Mariella Pedullà il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele.

Maggio è il mese dei libri (anche se noi preferiamo dire che ogni mese, ogni giorno, è il tempo giusto per leggere), e i granelli prendono il volo partendo da Crotone, dove il 4, alla libreria Cerrelli, è stato presentato il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita eGiancarlo Rafele. Poi è stata la volta di Torino e del XIX Salone Internazionale del Libro, dal 12 al 16. Presenti tutti i granelli, sabato 14 si è tenuta la presentazione di Faceboom di Paola Bottero con il giornalista Fabio Malagnino, il sociologo della comunicazione UniTo Cristopher Cepernich, l’ass. Welfare Regione Calabria Federica Roccisano. Le 18 vite incatenate di Faceboom, con l’autrice Paola Bottero, si sono poi spostate nuovamente in Calabria, il 26, a Lamezia Terme, per un doppio appuntamento: la mattina all’auditorium Liceo Campanella, in conversazione con oltre 500 studenti, nonché con Michela Cimmino e Ippolita Luzzo, che hanno accompagnato anche la presentazione del pomeriggio a Samarcanda. Sempre il 26 a Rogliano (Cs) Daniel Cundari ha presentato il bicchiere mezzo pieno di e con Nicola FioritaGiancarlo Rafele. Il mese dei libri si è concluso, il 31, a Gioia Tauro (Rc)Palazzo Baldari ha ospitato il dibattito su Faceboom tra l’autrice Paola Bottero e gli studenti del liceo linguistico Giovanni Paolo II con la regia di Gessica Zecca e gli interventi di Giuseppe Pedà e Francesco Toscano.

L’estate è partita il 22 giugno a Roma, in un contesto magico: l’isola Tiberina, location di Cinema&Libri (all’interno della vasta estate di Hollywood sul Tevere), dove Giovanna Casadio ha presentato Faceboom di Paola Bottero.
Tante le presentazioni di luglio con il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele, tra cui si ricordano il 15 a Roccella Jonica (Rc), ex convento dei Minimi e il 22 a Monasterace (Rc), ‘A Lanterna.
Agosto si è aperto dove si era chiuso luglio: il 5, sempre a Monasterace (Rc). Un luogo dell’anima, ‘A Lanterna, dove Maria Carmela Lanzetta ha intrecciato le note della chitarra battente di Francesco Loccisano con le vite incatenate di Faceboom di Paola Bottero. Il 7 il bicchiere mezzo pieno di Nicola Fiorita e Giancarlo Rafele è approdato a Fuscaldo Marina (Cs).

Rc12

il 2015 in pillole

il 2014 in pillole

il 2013 in pillole

il 2012 in pillole

Faceboom sul TGR

Livia Blasi intervista Paola Bottero: dal quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol alle 18 storie incatenate di Faceboom.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=h3VKbcvItGA]

Ubik e Faceboom

Faceboom di Paola Bottero sbarca a Catanzaro:
l’11 dicembre appuntamento alla Ubik

A partire dalle ore 18 e 30 la presentazione del libro sarà l’occasione per declinare insieme all’autrice il tema che si intreccia fortemente alle storie raccontate: “vivere ai tempi dei social”: dalla narrativa alla vita reale (o quasi), andata e ritorno.

2015-1211-S5-ubik-czDopo gli appuntamenti di Vibo e Reggio Calabria arriva anche a Catanzaro Faceboom, la novità narrativa di Paola Bottero per Sabbiarossa Edizioni, collana STORIE [S5]. L’appuntamento è per venerdì 11 novembre – ore 18 e 30 – alla Libreria Ubik in Via del Progresso a Catanzaro Lido, per declinare insieme all’autrice il tema che si intreccia fortemente alle storie narrate da Faceboom – “vivere ai tempi dei social”: dalla narrativa alla vita reale (o quasi), andata e ritorno.

“Quello di cui ha bisogno è il successo, in una forma o nell’altra”, scriveva Bukowski, molto prima della nascita di un mondo parallelo, quello dei social che oggi sembrano dettare i ritmi ed il senso della quotidianità del mondo occidentale. A quel pensiero il lettore ritorna ogni attimo, scorrendo una dopo l’altra le 18 “vite incatenate ai tempi dei social” con cui la narratrice ha voluto esplorare un tema che le è molto caro: la vita in assenza di amore.Vita che scorre nell’arco temporale di un anno, da gennaio a dicembre, quasi a ripercorrere tutte le stagioni possibili. Vita che scorre alternando un protagonista maschile ad uno femminile, facendo affacciare sempre nel racconto precedente il o la protagonista del racconto successivo. Diventa quasi automatico cercare di individuare, durante la lettura, la storia che seguirà. I 18 racconti sono assolutamente autonomi, possono essere letti con o senza in soluzione di continuità: il filo logico seguito da Paola Bottero ritorna sempre, anche a voler sparigliare le carte.

A leggerli con attenzione i racconti di Faceboom hanno sempre gli stessi protagonisti, che ritornano accanto ad ogni personaggio: un’Italia sempre diversa ma sempre uguale, l’ansia da social, l’assenza di amore o l’invano tentativo di comprenderne l’essenza. Uno spaccato di questa nostra società dell’apparire che ben poco spazio lascia a valori o sentimenti. E se sembra di intravederne uno spiraglio, ben presto la porta si chiude per aprire un computer, un notebook, uno smartphone. Nessuna esplosione di vita vera, una realtà che è un’implosione verso il nulla. In un inseguire sempre e ancora, con accanimento, un antidoto ad una solitudine patologica: il successo immediato. Anche se solo in forma di like.

esistenze in trappola in attesa di un like

Faceboom [Bottero P., Rc, sabbiarossa ED, 2015] |
| Gabriella Lax | il Garantista

2015 1113 S5 lax